raccontistranieri non trovò la cosa divertente e tra noi nacque una antipatia incontrollabile che rovinò il pranzo. Sarebbe quello il mio sosia di successo? Quello annunciato dalla profezia nel parco? Rimasi così turbato che mi congedai prima che il pranzo terminasse, ciò che avrà offeso l'editore e stupito non poco il poeta slavo. Camminai senza meta per le strade, scesi fino a Canal Street, vagabondai per il Village, ritornai in albergo quando ormai la notte calava. Mi sdraiai, chiusi gli occhi, udii un rumore, vidi il primogenito dell'autore di Emi/e seduto in un angolo della stanza che mi salutava con la sua aria spavalda, con gli occhi a mandorla dilatati e l'aspetto molto goffo; mi chiese se volevo essere tatuato, e trovai l'idea così insolita che accettai, sarà la riprova che non sono state fantasie i nostri esaltanti dialoghi, più orfici che socratici. ''Disegnerò alcuni geroglifici sul braccio sinistro che le serviranno da amuleto in questa occidentale isola di Manhattan o nell'isola del Dr. Moreau", e tirò fuori un rasoio a molla che senza disinfettare, quantunque proveniente di recente dal regno dei morti, posò squallidamente sul mio braccio con due agili colpi. Questa tranquilla violenza mi sorprese, ma non volli mostrare debolezza e lo lasciai continuare, chiedendogli che nel frattempo mi raccontasse la sua storia, interrotta nella penultima notte. Non si fece troppo pregare: "Eravamo rimasti alla mia saison chez Wundt, il cui primogentito diverrà celebre per quanto neppure lontanamente come il mio allora sconosciuto progenitore; senza voler diminuire i suoi pregi, io ero molto più brillante del secondo ed in seguito famoso Wundt, il quale si faceva sempre più intrattabile via via che le mie precoci doti allontanavano le distanze tra noi ed aprivano le sue ostilità in conflitti facilmente provocati, che mi lasciavano totalmente perplesso; per quale ragione ero io vittima di quella aggressività causata in parte dal mio maledetto isolamento, causato esso stesso da un temperamento così chiuso? se la natura era benigna come credevano i miei primi genitori sociali, contadini incolti e sani, per quale ragione mi fece così diverso da loro e dal mio compagno di giochi? Intuendo questa specie di peccato originale che è il piacere per il pensiero, impedimento ad essere felice ed ignaro, avrebbero ragione allora i libri sacri nel proibire l'albero del sapere, per me così seducente? Con voracità più divoratrice che devota mi gettai a capofitto sul Vecchio Testamento in una edizione illustrata con imageries alla Epinal: Cacciata dal Paradiso Terrestre, Arca di Noè dove monogami coppie di animali si disponevano militarmente in una barca troppo piccola per tante bestie; il castigo del diluvio ribadiva tutto ciò che concerne i differenti, i colpevoli di disubbidienza alle regole del gioco, alla uniforme mediocrità; quanto al Nuovo Testamento, se l'eroe principale è fuori del comune, quel bambino Gesù Cristo più sapiente dei sapienti, i disegni kitsch che lo raffiguravano facevano di lui un ganimede destinato ad alimentare i sogni femminili attratti dalla rieAlmeida Paria - 129
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