raccontiitaliani - giovani no - ma era l'abitudine di quando il passaggio improvviso costringeva a stringersi sul ciglio e, camminando con la conca in testa e due secchi in mano, si dava un'occhiata alle case alte del paese, le ultime coperte dalla curva. In casa ancora non c'era acqua e bisognava rifornirsi dal mezzo ramo scavato, ficcato nel punto che gettava una pozza d'acqua gelida sotto una piccola tettoia, inerpicarsi in mezzo ai castagni e le felci, saltellando a trovare i sassi disposti in un accenno di gradinata. - Se aspetti andrà tuo padre, - l'aveva prevenuta la madre, preoccupata che fossero state eccessivele incombenze del giorno, per lei appena arrivata, non tanto poi per la fatica ma più per tenerla fuori da una condizione che doveva sentire umiliata. -Ancora è li dietro, non è stato più possibile portarla in casa, adesso poi che siamo rimasti così pochi, e per così poco. - Fu costretta, per salire, a lasciare il secchio dove la costa si faceva più ripida, e più rischioso trovare le pietre malferme fra le pozze che l'acqua, scendendo dal piccolo spiazzo, teneva sempre molli, prima di raccogliersi sotto il ponticello della strada e precipitare verso il fiume. Lasciò la conca a riempirsi sui sassi disposti circolarmente sotto la cannella a formare un piano asciutto, perché poi non sgocciolasse di fango sulla testa e le spalle, e ridiscese a prenderlo; una sequenza di gesti che poi andava ripetuta con i recipienti pieni, con la paura accresciuta di mettere male un piede sui sassi e ritrovarsi nel fango a ruzzolare fino alla strada. Aveva già riportato in basso la conca, e aspettava che anche il secchio si riempisse, quando da sotto la figura della donna, che saliva anch'essa con una conca in testa, la distrasse dal lieve incanto in cui la teneva il gorgoglio del filo d'acqua dentro il secchio, nel silenzio umido dei castagni - assai folti, in quella parte della stagione -, il sottobosco, non pulito più da nessuna mano, stagnava un odore muschioso, di terra sempre bagnata e morbida. La riconobbe subito, ancor prima d'individuarla fra i tronchi e l'intrico delle foglie, in un'istintiva e consueta risonanza, come fra persone che la continuità del frequentarsi abbia abituato a sentirsi per segni impercettibili, a riconoscersi senza più la necessità di manifestarsi. Lei mostrò d'accorgersi della sua persona solo quando sostò allo scoperto poco sotto lo spiazzo, a riprendere fiato e togliersi la conca dalla testa adesso ch'era quasi arrivata; forse era venuta apposta per parlarle, accortasi del suo arrivo, più che per un effettivo bisogno di rifornirsi d'acqua, e la piccola finzione aveva voluto coprire un gesto impaurito di risultare indiscreto. Subito la sorprese l'invecchiamento del volto e della figura, come incerta in una magrezza che la faceva leggera e curva, minuta, il biancore dei capelli accentuato dal nero delJa veste e del fazzoletto, scivolato sulle spalle mentre si toglieva la conca dalla testa. Nemmeno la maLeandro Angeletti - 11
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