raccontistranieri terminazionedi cercare di notte un nuovo incontro con il mio interlocutoremorto-vivo, il cui nome d'altronde non ero riuscito a domandare come anche altre informazioni attinenti i mondi inferiori. Non conosco,per esempio, quale sia la mia profonda natura e, se in una vita futura questa non si potesse mutare in animale reale, ci sarà almeno la possibilitàche mi trasformi in qualche animale immaginario? Quando mi alzai, e dopo essermi appena rinfrescato senza neanche radermi,mi incamminai verso la Quinta Avenue, a piedi per svegliarmi del tutto, e mi diressi alla libreria spagnola in cerca del (Manualedi ZoologiaFantastica) che avevo letto due decenni prima in una situazione eccezionale: in quella stessa avenue, in un giorno assolato di marzo, avevo visto un cavaliere alto, con i capelli bianchi e la pelle molto chiara, imponente, impeccabilmente vestito e con un bastone, appoggiatoal braccio di una donna ancora giovane, cieco certamente per il modo vuoto di guardare lo spazio; lo rinobbi subito dalle fotografie, era Borges. La mia timidezza non mi permise di rivolgergli la parola, ma non appena i due scomparvero tra la moltitudine, notai la piccola libreria, fatto che considerai come un segnale decidendomi a comprare uno dei tanti libri di Borges. Il mio sguardo si posò allora su quel manuale scrittoda lui e da Margarita Guerrero, che potrebbe essere stata la guida del cieco. Lessi il libro in una sola notte, in un'altra stanza del Chelsea dove le serrature alla porta erano minori. Dopo venti anni eccomi di nuovo entrare nella stessa libreria e chiedere lo stesso libro, e cacciarmi in un bar per sfogliarlo alla ricerca dell'animale immaginario chepiù mi si addiceva. Non ne trovai nessuno, pagai la consumazione e andai a mangiare in uno snack nella Avenue of the Americas, vicino al Central Park dove volevo andare a passeggiare. Fu quello ciò che feci, dopo un pasto leggero, quantunque facesse buio presto a quell'epoca ed il posto, di notte, non fosse dei più sicuri. Amo troppo il rischio, come ho già detto, ma per sistema sono semprepronto a qualsiasi evenienza, per brutta che sia. Camminai per il parco così a lungo da non saper più dove mi trovassi e da non poterne più per la stanchezza, al che mi sedetti su una panchina di legno accanto ad un lampione per una rilettura, con il vano disappunto di non ricordarepiù nulla del testo e di aver impresso nella mente solo alcuni disegni.Assorto dal libro non mi accorsi dell'arrivo di una ragazza che si sedetteal mio fianco senza che udissi chiedere se disturbava. In quel caso, avrei contestato, e sarebbe stato lo spunto per attaccare discorso. Dovettiinveceescogitare altri argomenti, e perché non la zoologia fantastica? Crede ai vampiri? "Non ne ho mai incontrato nessuno", rispose, "a meno che lei non sia il primo". Da lì in avanti la conversazione scivolò spedita e ben presto aprimmo il capitolo dei baci, delle carezzee di altre manifestazioni di piacere, se non di affetto, interrotte Almeida Paria - 125
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