raccontistranieri Almeida Faria Le passeggiate del sognatoresolitario dal disegno Mise au tombeau di Mario Botas allamia musa notturna Durante i miei solitari viaggi mi trovai una notte nella metropolitana di New York tranquillamente seduto in mezzo ad un gruppo punk dai vestiti esotici, spille conficcate in diverse parti del viso, capelli dipinti di giallo, viola, rosa, verde e arancione, tutti quanti con un'aria triste, depressi, taciturni. Non fecero caso a me, nè io mi mostrai impressionato dal loro silenzioso spettacolo, ma quando scesero in una stazione downtown notai che uno di loro era rimasto solo con me nello scompartimento alquanto inquietante, con le pareti completamente ricoperte di graffiti più o meno osceni, alcune frasi spiritose, la maggior parte solo selvagge. A quell'ora tarda è raro trovare chi si avventuri nel metrò dove aggressioni, stupri e rapine sono all'ordine del giorno, mali minori a paragone con uno dei tanti omicidi. Tuttavia può capitare di passare l'intera notte circolando in uno di questi treni senza che nessuno ci disturbi. Esaminando meglio il mio vicino, vidi che era simile ad un cane salvo che nel portamento da uomo, con cappello alto e giacca, solennemente ridicolo poiché non portava calzoni, ai piedi calze color crema senza scarpe, intento a leggere il New Yorker rilasciato e assorto, senza guardare verso di me e incurante che io lo trovassi fuori del comune. Rimasi affascinato dalle sue maniere da gentleman sradicato fuori dal tempo e dal luogo, in un'epoca in cui tale modello appartiene al passato, in un sordido underground di cui sembrava habitué, comodamente installato come se stesse a casa sua. La mia curiosità non trovò miglior pretesto che di chiedergli l'ora, al che egli tirò fuori un orologio da tasca, fissato al bottone del panciotto da una catena d'oro, e mi informò che era mezzanotte e mezza. La marcata pronuncia mi fornì motivo per fingere di voler sapere se era francese. "Lo sono stato infatti," rispose senza aggiungere altro. E perché ha perduto la nazionalità? "Sono stato francese nell'altra vita, ora sono apolide", e tornò imperturbabile alla lettura, lasciando cadere la conversazione. Ma io non volevo perdere l'opportunità di interrogarlo sul significato di Almeida Paria - 121
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