racconti italiani - giovani perte lungo il rilievo leggero del corpo, la testa un po' reclina come per evitare una reciprocità dello sguardo che avrebbe inevitabilmente mo - so l'intrico ine auribile delle domande, la madre continuò a restare, ferma, come a una resa definitiva. Visto dall'alto pareva senza strade, le ca e ammonticchiate una sull'altra su tre file orizzontali e una coda che s'inerpicava fin quasi alla sommità del colle. Invece erano comode e larghe, una volta a camminarci dentro, eccetto le perpendicolari he seguivano la pendenza e quella della coda era una fatica arrivarci in cima. Già lasciate dal sole, appena animate dal ritorno delle bestie, assai poche, come rade le figure che ogni volta ricordava più numero e, addos ate al muretto basso della piazza. Non era mutato mai niente, un tetto o una finestra, un muro, le quattro robinie sulla piazza, gli ippocastani prima del ponte, sul tratto della strada che poi continuava a snodarsi invisibilefin su da loro. Solo decresceva, ogni volta, il numero delle persone e delle bestie, non in maniera regolare, prevedibile, in relazione al tempo trascorso, ma a salti che a volte erano stati vuoti da epidemia, magari appena un paio di mesi dopo. Bastava restare, come sempre lei restava, a una qualsiasi ora del giorno a guardare così dall'alto sul ciglione che scoscendeva a perpendicolo verso il ponte: l'impressione era stata, a volte, d'una estinzione per qualche malattia che avesse decimate le bestie e la gente che incautamente non aveva preso in tempo le misure necessarie. Qualche domenica, l'estate, o sotto Natale, sì tornava a vedere un po' dì popolamento, non di bestie, vendute prima d'andarsene, ma di persone, non più le stesse, anche se le stesse, vestite in maniera diver a, più grasse, bianche per il sole, o il freddo, che non avevano più preso per la campagna. Qualcuno anche con la macchina, tutti, dopo un paio d'anni, spae ati, con altri pen ieri per la testa e un altro portamento, come capitati da poco da quelle parti. Quelli restati, tre o quattro famiglie che avevano radunato la terra dì tutti prima frammentata in fazzoletti dislocati a due ore dì mulo su pendici franose, si riconoscevano subito, un po' impacciati e incerti davanti al nuovo aspetto dei vecchi compaesani. I quali, da parte loro, s'informavano dei pezzi di campagna che una volta era stata la loro, dei raccolti, delle stagioni, come per dare, e avere, l'impressione di sè ancora presi da quei problemi, non essersi, nel fondo, mai allontanati, finendo, invece, a sè e agli altri, per una stonatura d'accento, ancora più estranei. Dopo non rimaneva che il silenzio, l'immobilità delle pose, o allontanarsi per rompere una situazione non più sostenibile. Riprese il secchio lasciato un momento e s'avviò lungo la scarpata costeggiando l'intrico dei rovi e delle erbacce. Camminare in mezzo alla strada non avrebbe corso alcun pericolo - macchine non ne passava10 - Leandro Ange/etti
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==