raccontistranieri no, ballando, rispondeva alzando il braccio e urlando: Sì! Io ero seduto vicino a una bionda grassa che continuava ad aprire e chiudere la borsetta e a guardare verso la porta. Aveva grosse labbra dipinte di rosso, e una collana alla Nefertitì. Tamburellava nervosamente, con le suedita laccate, sul piano del tavolo. Le chiesi se era disposta a offrirmi una birra in cambio di un invito a ballare, e lei mi urlò di sparire. Le chiesise era svedese e se sapeva ballare lo schuhp/att/er, ma lei mi ignorò. Robert era seduto in un angolo e ripassava, mimandoli, i vari accordi della chitarra. Sophie aveva preso posto al tavolino di una coppia, così da sembrare loro figlia. La musica s'interruppe, e il presentatore, uno alto e con la testa minuscola, s'avvicinò al microfono e disse a gran voce: Signore e signori. Ed eccoci al clou della serata: il concorso. Preghiamo tutti gli spettatori appassionati per il canto di aver coraggio; e di dirci il loro nome e il titolo della canzone scelta. A richiesta, il nostro chitarrista li accompagnerà, anche al piano. Coraggio, se il primo non osa, cominci il secondo. Poi diede in un urlo stridulo e, a grandi passi, fece per lasciare il palco. Ma a metà strada fece dietro-front e ritornò al microfono: I sei migliori cantanti saranno premiati con una bottiglia di vino. Non c'è la televisione, disse Robert, ma possiamo cantare lo stesso. Tre ragazze cantarono, una dopo l'altra, canzoni tipiche sudamericane; a me sudavano le mani. Ed ecco il presentatore annunciarci. Salimmo sul palco e Robert disse nel microfono: Volevamo esibirci in trio col presentatore. Ma non sapevamo cosa fargli cantare, con quella sua voce, e così vi dovete accontentare di un duo. Ostentando un'aria tranquilla, mi sporsi in avanti e dissi: Under the boardwa/k, cioè: sul tetto della macchina gialla. Robert cominciò a suonare, ma io sbagiai l'intonazione. Per un po' cantò anche lui, poi continuai da solo, con la mia voce stridula. Alla fine di ogni strofa gridavo: Tutti insieme! Everybody sing! Wsje pojut! Ma nessuno reagì. A canzone finita, ci furono ben pochi che applaudirono. Robert era tutto rosso in faccia per lo sforzo di reprimere le risate. Dopo di noi si esibirono ancora tre uomini e una donna, e tutti s'erano scelti un brano d'opera. Poi ricomparve il presentatore che invitò i cantanti e uno spettatore a salire sul palco. Sophie si fece avanti e fu scelta per cronometrare gli applausi. lo, Robert, le quattro ragazre e i tre uomini ci schierammo attorno al presentatore per sottoporci al giudizio del pubblico. L'applauso più breve fu quello riservato a noi due, ma Sophie cronometrò a nostro favore: ci regalò sei secondi rubandoli alla cantante d'opera, così che entrammo in finale a quota 44. Poi ci diedero la bottiglia di vino. Io riuscii a ballare con la bionda che Thomas Brasch - 111
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