raccontistranieri arrivata proprio alle orecchie giuste, e alla fine l'hanno trovato. Non era un pesce grosso, ma qualche annetto se lo farà, così mi han detto. Che ne dici. Spense la sigaretta e mi guardò. Cosa devo dire, risposi, che sei stato un eroe. Idiota, disse lui. Rimase a sedere, ma si girò sullo sgabello, s'appoggiò alla parete e chiuse gli occhi. Cercai di pensare a Robert e di immaginarmelo, morto, sull'asfalto, ma davanti agli occhi mi passavano solo immagini confuse. Sentivo, da lontano, lo sferragliare della sopraelevata e mi sembrava ovvio che non mi avrebbero rilasciato. Sanno tutto. Perfino la storia con Sophie. Una notte Robert se ne era andato e, in un albergo, aveva conosciuto Sophie. Lei lavorava come cameriera stagionale, e lui le aveva · fatto un favore, aiutandola nel conteggio di una sostanziosa mancia: una comitiva di clienti, alla fine delle ferie, aveva elargito ben 180marchi. Robert le aveva parlato di me e ora l'aveva portata con sè alla spiaggia. Venivano verso di me e risero, vedendomi sdraiato al sole, sulla sabbia, avvolto in quell'impermeabile che mi stava troppo grande. Sophie, disse lei. Puoi fare a meno di raccontarmi qualcosa di te. Questo matto m'ha informato così bene sui tuoi riguardi che ora posso dire di conoscerti meglio di te stesso. Lei è proprio quella che cerchiamo, disse Robert, e tirò fuori cinque bottiglie di grappa da sotto la camicia buttandole sulla sabbia vicino a me. Non ricominciare, disse lei e rise. lo guardavo i suoi capelli e mi chiedevo - e me lo chiedo ancora adesso - se il colore rosso fosse vero di natura o di tintura. L'ho messa al corrente del nostro piano, disse Robert, ma lei dice che nessun uomo è meglio di due. Proprio così, confermò lei. Troppi rapporti non fanno bene alla salute: l'ha detto lei e se lo dice lei... A settembre sarà infermiera. Vedo che la cosa comincia bene, dissi e la guardai. Lei scoppiò di nuovo a ridere. Un bagno calmerà i vostri bollenti spiriti. Buttò le scarpe nella sabbia, ci spogliammo e corremmo in acqua. La sera bevemmo la grappa e Sophie ci portò nella casa dove aveva preso in affitto una stanza. Il padrone di casa era un vecchio sarto che, ogni sera, prima beveva e poi le dava le chiavi di casa. La prima volta che uscimmo con Sophie, all'una e mezzo di notte, per andare all'osteria, ci gridò dietro: Thomas Brasch - 109
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