Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

raccontistranieri Si alzò, camminò fino al mare, entrò nell'acqua fino al ginocchio e poi tornò. Credo che il bisogno di amicizia sia dettato da due cose, disse, o dalla mancanza di qualcosa, o da un sovrappiù. Così come esistono due tipi di persone: c'è chi ha bisogno di amicizie perché non ha talmente niente dentro di sé da dover farsi "rifornire" dagli altri, e c'è chi, invece, ha talmente tanto dentro di sé da scoppiare se non potesse darne via un po'. Gli stronzi che non hanno niente cercano proprio quello che io ho in sovrappiù, lo cercano finché una dolce mano di donna non gli acccarezzi i capelli, cancellando così i loro complessi. E questo mi preoccupa, perché allora non so più come fare per smaltire la mia produzione in eccesso. Le dolci mani di ragazze che mi accarezzano i capelli e cancellano i miei complessi non hanno nulla a che vedere con la mia esigenza di amicizia. Se la cosa almeno funzionasse, se riuscissi cioè ad accordare le esigenze del letto con quelle dell'amicizia, allora sarei a posto. Ma ogni volta che mi sono sentito dentro a una donna, la sensazione di solidarietà andava a farsi fottere. Può darsi, dissi, cerco di non pensare mai a queste cose. Che ne dici se ci facessimo una donna, in due, disse e girò la testa, nascondendo la faccia al mio sguardo. Cerchiamola, dissi e risi. Balzò in piedi. Subito, gridò. I can get now satisfaction, cantò a squarciagola mentre saltellava fin in riva al mare su una gamba sola. Domani, dissi, non essere così precipitoso. Subito, gridò, io vado. Raggiungemmo di corsa la moto, che avevo messo dietro le dune, e Robert cercò di farla partire. Non ci riuscirò mai. La misi in moto e partimmo. Sai giocare a mosca cieca, gridai verso di lui non appena imboccammo la strada asfaltata. Mosca cieca, io, tu, e tutto il popolo fa muuh, urlò lui per risposta. Te la faccio vedere io, dissi e spensi i fari. Pigiai a fondo sul pedale dell'acceleratore: filavamo a velocità pazzesca nell'oscurità. Hai voglia di morire, urlò da dietro, accendi le luci. Le ombre degli alberi sfùavano rapidissimamente finché vidi, da lontano, i fari di una macchina che procedeva verso di noi. L'auto si fermò in mezzo alla strada. Robert strinse con forza la mia giacca. Non potevo vedere i bordi della strada e quindi procedetti alla stessa velocità, guidato dalla luce dei fari della macchina. Che ne fai adesso della tua fùosofia, urlai, e il vento distorceva ogni parola che pronunciavo. Sentii che aveva allentato la presa. La macchina doveva essere a non più di una quarantina di metri di distan102 - Thomas Brasch

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