Linea d'ombra - anno I - n. 2 - estate 1983

raccontistranieri va goffamente per mantenersi a galla, gli operai ridevano e, dal cantiere, gli altoparlanti diffondevano le parole d'ordine della manifestazione: socialismo, pace. È un'oscenità, gridò qualcuno nel buio della sala, questa è una beffa alla dignità del nostro stato. Molti spettatori risero. Sullo schermo gli operai continuavano a prendersi gioco della polizia e perfino del segretario di partito, e c'era, ora, chi rideva ancora più forte e chi esprimeva proteste sempre più minacciose. Quando il capogruppo operaio, sul palco, fece lo sgambetto al segretario del partito, sentii applaudire gli spettatori delle prime file. Un uomo sulla quarantina, seduto nella mia stessa fila, qualche poltrona più in là, si alzò e gridò: Non permettiamo che si offenda il nostro stato nei nostri cinema. Vidi Robert alzarsi e girarsi verso di lui: Quale stato. Non certo il tuo, disse l'uomo senza guardare Robert. Esigiamo che la proiezione venga immediatamente sospesa, disse ad alta voce. In sala si alzavano ora, gridando, sempre più persone che altre costringevano a risedersi, e sullo schermo si muovevano ancora gli operai, li si vedeva parlare, ma era impossibile sentire cosa dicessero. Chi ha permesso la visione di questo film, gridò ancora l'uomo che era seduto vicino a me, qui si attenta all'onore degli operai. Non certo al mio, dissi e vidi Robert girarsi verso di me. Ma che operaio credi di essere, chiese l'uomo. Fabbro, risposi, agli impianti di trasformazione. Vuol vedere la mia tessera? L'uomo si allungò verso di me, stese il braccio e mi tirò per la canuc1a. Ma almeno hai pagato il biglietto. Cercai di togliermi la sua mano di dosso ma, in quel momento, dall'oscurità mi sentii afferrare da parecchie mani che mi immobilizzarono le braccia. Lasciatelo, disse Robert, ma le molte mani mi sollevarono di peso dal sedile. Fa' vedere la tua tessera. Provocatore. Vidi Robert scavalcare il suo sedile e saltare nella mia fila. Lo sentii liberarmi dalle mani che mi tenevano stretto. Solo ora notai che la proiezione era stata interrotta. Lentamente la luce si accese, le teste dei ragazzi e delle ragazze che avevano applaudito sprofondarono nei sedili, e vidi smorfie d'odio sulle facce attorno a me. Tutti si risiedettero. Davanti allo schermo comparve il direttore della sala. Non possiamo continuare la proiezione, disse, la direzione si rifiuta di mostrare un capolavoro a un pubblico che, invece di prestare attenzione, si lascia coinvolgere in violente discussioni. Io e Robert eravamo gli unici spettatori ancora in piedi. Vidi tutte le teste girarsi verso di noi. Thomas Brasch - 99

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