bottega sua acutezza neU'uso dell'inglese deriva certamente dalla sua prima lingua, che era il polacco. Gli scrittori che sono cresciuti in Irlanda, sono fortunati perchè l'inglese che parlano là è veramente musicale e divertente. Io sono cresciuto a Indianapolis, nell'Indiana, dove il linguaggio comune ha lo stesso suono di una sega a nastro che taglia la latta, con un vocabolario ornamentale quanto una chiave inglese. In alcune delle più remote vallate degli Appalachi, i bambini crescono ancora ascoltando canzoni e modi di dire dell'epoca elisabettiana. Proprio così, e molti americani crescono sentendo una lingua che non è l'inglese, o un dialetto inglese che la maggior parte di loro non può capire. Tulle queste varietà di linguaggi sono bellissime, così come lo sono le varietà di farfalle. Qualunque sia la vostra prima lingua dovreste farne tesoro per tutta la vita. Se non è l'inglese standard, e se viene alla luce quando scrivete in inglese, il risultato sarà incantevole come una ragazza molto carina con un occhio verde e l'altro azzurro. lo stesso, e non è solo un'opinione personale, sento di avere più fiducia nel mio modo di scrivere quanto più vi traspare che sono di lndianapolis, e questa è la pura verità. Che alternative ho? li modo di scrivere che gli insegnanti vi hanno raccomandato con più veemenza, e col quale hanno certamente cercato di marcarvi e cioé: che io scriva come gli Inglesi colti di un secolo fa, o forse più. Di solito questi insegnanti mi esasperavano, ora non più. Ora capisco che tutti quegli antichi saggi o racconti con i quali dovevo confrontare il mio lavoro, non erano meravigliosi per la loro attualità o perchè venivano dall'estero, ma perchè esprimevano precisamente ciò che i loro autori volevano dire. I miei insegnanti desideravano che io scrivessi in maniera accurata, scegliendo sempre le parole più adatte e collegandole l'una all'altra senza ambiguità, rigidamente, come parti di una macchina. Gli insegnanti non volevano che io diventassi un inglese, dopo Lutto. Speravano che io diventassi comprensibile e quindi compreso. Così se ne andò il mio sogno di poter fare con le parole ciò che Pablo Picasso faceva con la pittura o che qualunque idolo del jazz faceva con la musica. Se io rompessi tutte le regole della punteggiatura, se conferissi alle parole il significato che voglio, e se le mettessi insieme alla rinfusa, semplicemente non verrei capito. Dunque anche voi farete meglio a evitare lo stile di Picasso o quallo del jazz quando scrivete, se avete qualcosa che valga la pena di dire e desiderate essere compresi. Se fossero soltanto gli insegnanti ad insistere sulla necessità che gli scrittori moderni rimangano legati agli stili letterari del passato, potremmo ragionevolmente ignorarli. Ma anche i lettori insistono sulle stesse cose. Vogliono che le nostre pagine assomiglino a pagine che hanno già visto prima. Perché? Perché anche loro hanno un duro lavoro da compiere, e hanno bisogno di tulio l'aiuto che possono ricevere da noi. Devono identificare migliaia di piccoli segni sulla carta, e dare loro un senso immediatamente. Devono "leggere", un'arte così difficile che la maggior parte della gente non la sa padroneggiare nemmeno dopo averla studiata alle scuole medie e alle superiori, per dodici lunghi anni. Così in questa discussione, come in tutte le discussioni sugli stili letterari, dobbiamo infine convenire che le nostre opzioni stilistiche di scrittori non sono né numerose né affascinanti, dal momento che i nostri lettori sono necessariamente artisti così imperfetti. li nostro pubblico ci chiede di essere degli inseKurt Vonnegut - 99
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