Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

discussione non dovremmo noi avere un modo per valutarli attentamente, questi danni? Fiedler: Voglio essere assolutamente chiaro: credo che si posa e si debba sottoporre la letteratura a giudizi di valore. Quando abbiamo finito di leggerequalcosa diciamo: "Mi piace; leggilo", oppure: "Proprio non mi piace; per carità, non leggerlo". È un impulso naturale, umano, non possiamo non riconoscerlo. E nel momento stesso in cui cerchiamo di spiegare il perché di quel che stiamo dicendo siamo dei critici. Punto primo. Credo che i sistemi di valutazione di cui- disponiamo oggi siano connessi così intimamente alla società gerarchica strutturata in classi da cui discendono, da risultare impraticabili nella società di massa, qualunque essa sia, capitalista, socialista o comunista. Dobbiamo trovare dei nuovi criteri di valutazione, tali che non ripropongano per vie traverse la distinzione tra ciò che piace ai pochi e ciò che appaga i più, o fra ciò che è buono e ciò che è cattivo su questa base soltanto. Un modo per uscire da questa trappola c'è, ed è quello tentato da Lev Tolstoj, le cui intuizioni critiche apprezzo molto, in Che cos'è l'arte?. Tolstoj disse: "ribaltiamo il problema". Diciamo che l'arte è "buona" solo quando unisce tutti quanti insieme. Qualsiasi forma d'arte che divide un'élite che si compiace di se stessa dalle masse è cattiva, anche se fosse il David di Michelangelo, il Leardi Shakespeare, o la stessa Anna Karenina di Tolstoj. Ora, non è che con questo io voglia liquidare Shakespeare, Michelangelo o Tolstoj, bensì vorrei vedere se è possibile trovare dei criteri di valutazione per l'arte che non ricadano nell'idea di gerarchia. Graff: Se io dico che// gabbiano Jonathan Livingston è immondizia, e attacco tutti gli editori e i pubblicitari degli editori che si arricchiscono smerciando come piazzisti immondizia come questa, allora sono un elitario? Agisco in base a valori che fanno capo a un criterio valutativo classista? In questo caso non attacco i lettori, mi sembra, ma i ciarlatani. Fiedler: Non ho niente in contrario ad attaccare i ciarlatani. Ti confesso una cosa. In vita mia, io stesso non ho mai avuto un agente, poiché il mio atteggiamento verso gli agenti è abbastanza simile all'atteggiamento del cristiano del Medioevo verso l'usuraio: non sopporto l'idea che uno faccia soldi senza un lavoro produttivo. Allora attacca i ciarlatani quanto ti pare, ma non dare addosso allo scrittore che vuol fare un libro che vende. A questo punto abbiamo sollevato una questione tanto più importante che non vorrei lasciarla cadere. Le mie posizioni devono in qualche modo risultarvi sgradevoli perché l'idea su cui poggiano è che la letteratura è fondamentalmente pericolosa, sovversiva e irresponsabile, e quindi non è possibile velutarla secondo i canoni dell'etica più di quanto non Io sia secondo i canoni dell'estetica; e che, nondimeno, questo fatto andrebbe accettato per quello che è. Meglio per noi se tramite la letteratura, invece di tenerla forzatamente nascosta, affrontiamo in qualche modo la parte tenebrosa di noi stessi, la parte tenebrosa di ogni nostra ambivalenza, anche verso le cose che pensiamo di rispettare di più e di onorare come sacre e inviolabili. Nessun critico, credo, dovrebbe evitare di fare i conti con questo fatto. Permettemi di raccontarvi l'esperienza più spiacevole che mi sia mai capitata. Vivevo ad Atene allora, e un cineclub di sinistra chiese ali'Ambasciata americana di poter vedere Nascita di una nazione. Grandissimo fu l'imbarazzo dell'ambasciata americana, poiché il film, come sapete, è razzista, è un'apologia del KuKlux-Klan, della causa del Vecchio Sud; è un film sentimentale, stupido, reazionario, politicamente inqualificabile. Quel che è peggio, a far le parti dei negri sono bianchi con la faccia tinta di nero. Eppure si dà il caso che questo sia uno dei film più g_ranJimai realizzati. (,,)ua.stiutte le innovazioni tecnologiche in campo cinematografico vi sono state anticipate di più o meno vent'anni. E io suppongo che quelli del cineclub lo volevano 9b -Fied/er - Sontag - Boyers - Ozick - Mukherjee - Graff

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