racconti italiani Renzo mise in bocca una sigaretta e si alzò in piedi. Subito il Capitano gli gridò: "Vieni al timone!" Lo raggiunse camminando sul bordo della chialla per non urtare le angurie. "Tutto bene?" chiese il Capitano. "Sì, adesso tocca a lei mangiare". "Sicuro, ma sta venendo su brutto tempo". Da sotto la visiera il Capitano fissò una porzione di cielo che si stava rabbuiando. "Va beh" disse, passandosi una mano tra la peluria bianca del petto, e con passo sicuro guadagnò la prua. Renzo si appoggiò al bordo di poppa tenendo fermo il timone sotto un'ascella. Dovevano scendere il fiume fin quasi al mare per scaricare le angurie. Ci sono una quantità di banchetti che vendono frutta sulle strade intorno al mare. Lavorava ormai da due settimane e avevano sempre trasportato angurie ma era senz'altro meglio che caricare copertoni d'auto o cose del genere. Pensò al porto canale, a come se l'era immaginato il giorno prima di cominciare il lavoro. Non credeva che esistesse un porto in una città di terraferma. Quando era passato davanti ai capannoni aveva sentito un odore di fabbrica. L'odore del porto è diverso, vi si riconoscono gli odori del legno, del ferro e dell'acqua salata. Aveva visto le barche, il tratto di canale artificiale con le banchine. La chiatta del Capitano era la più piccola e la più vecchia. li padre di Renzo non voleva che navigasse sul fiume, per lui era un lavoro senza molte possibilità, a differenza di magazziniere o di trasportatore. Invece a Renzo piaceva navigare, anche sul fiume. Gino e il Capitano stavano coprendo le angurie con il telo impermeabile. li Capitano aveva indossato una camicia di flanella leggera. "Dai una mano" disse, riprendendo il timone. Proprio in quel momento Gino urlò: "C'è uno nel fiume!" Un uomo stava a galla nel fiume e cercava di nuotare verso il centro. li Capitano diresse la barca in quel pu1110.Quando arrivarono l'uomo chiese aiuto. Renzo si sporse quanto bastava e lo afferrò per un braccio, poi, assieme a Gino, lo tirò a bordo. Piero Gaffuri - 9
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