Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

anni, era quell'uomo attempato e calvo. È stato un errore madornale dal quale non mi sono mai ripresa del tutto. Fiedler può dire quel che vuole, ma io non sono più religiosain quel senso. Una volta, compilando un questionario per uno di quegli annuari degli scrittori del tipo Who's Who, ho scritto "letteratura" nello spazio riservato all'indicazione della religione. Quantome ne vergogno ogni volta che me lo fanno notare! Lo stesso che se avessi scritto "bianca" sulla scheda del censimento, una cosa che non faccio. li titolo della sua relazione, Fiedler, è la moriee lerinasciledel romanzo. Ma io chiedo: che importanza può avere tutto ciò per chi scrive frasi, per chi scrive storie, per chi ha un sogno e nient'altro, per chi sta lottando a morte con i paragrafi? Come può comprendermi un discorso di tipo culturale come il suo? Fiedler: È chiaro che con le mie considerazioni non intendevo dare consigli a uno scrittore che si trova alla fine o all'inizioo a metà della carriera. Se mi fosse stato chiesto di parlare sul tema "che cosa prima di tutto dovrebbe sapere uno scrittore", avrei avuto la buona grazia di starmene in piedi davanti a lei e a qualsiasi altro romanziere con la bocca chiusa almeno per cinque minuti, poiché lo scrivere è un atto privato e l'esperienza propria di ognuno non può essere generalizzata. A questo punto non posso trattenermi dal confessarviun mio segreto, un segreto cui tengomolto: anch'io ho scritto romanzi ... Ozick: E io li ho letti. Fiedler: Ma io non sono venuto qui come scrittore, né ho parlato per gli scrittori. Ho parlato come storico della cultura, a coloro cui la storia della cultura interessa.Ci sono scrittori che s'interessano di queste cose, e non saprei dire se questo li rendemigliori. Ci fu uno scrittore una volta che, dopo aver ascoltato una delle prime conferenze svolte su queste linee di indagine, se ne tornò a casa e cominciò a scrivere un romanzo per il quale, disse, aveva tratto ispirazione da una frase. Ma quello scrittore fu saggio abbastanza da discussione prestare ascolto a una frase soltanto, e lasciar perdere il resto. Non credo che compito del critico, anche se io in passato lo facevo spesso e volentieri, sia di dare buoni consigli agli scrittori, oppure di dar loro voti belli o brutti. Ozick: Che cos'è che le ha fatto cambiare idea? Fiedler: Compito dei critici è di rivolgersi al pubblico. Quel che oggi mi premeva soprattutto era parlare a coloro che si interessano di cultura americana e di letteratura americana, ma nella misura in cui questa rende conto della cultura americana. Ebbene, i romanzi che lei scrive in solitudine hanno un significato molto particolare per lei. Pure, quando col tempo diventano un insieme, inaspettatamente viene fuori che il romanziere si trova a condividere dei significati che non ha mai avuto da solo. Quel che mi interessa sono proprio questi significati. Tutto ciò che lei dice mi fa credere che siamo alleati naturali. Gran parte della mia vita la passo pensando al punto e virgola. Ma se oggi avessi parlato dei punto e virgola sarebbe stato non pertinente e irrilevante. La cosa migliore che uno può fare è dire a se stessi: "Non sono Henry James, non lo sono mai stato, né ero destinato ad esserlo". Una volta Emerson disse che i giovani lettori di Platone e Kant in biblioteca si dimenticano che anche Platone e Kant sono stati giovani e hanno studiato in biblioteca. Credo che l'argomento della mia comunicazione sia del tutto legittimo, anche se per lei non è di nessuna utilità. In più, lei mi ha frainteso in un altro punto ancora. Sarà che ogni volta che parlo sentimentalismo e ironia si intricano a tal punto che finiscono per annullarsi l'uno con l'altra. Credo che l'atto di fede "Dio non è morto; Dio è vivo" merita esattamente lo stesso rispetto di quello che afferma "Dio è morto". Fra i due non riesco a vedere alcuna possibilità di mediazione, e fa una gran differenza al mondo la parte dalla quale si sta. Proprio questo intendevo dìre. Non disprezzo i battisti del Sud o i cristiani evangelici, anche se devo Fiedler - Sontag - Boyers - Ozick - Mukherjee - Graff - 85

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