Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

discussione L. Fiedler,S. Sontag,R. Boyers, C. Ozich, B. Mukherjee,G. Graff il romanzoin America Un dibattito Salmagundi, che letteralmente significa qualcosa come "polpettone", nellastoria della cultura americana, è il nome di una pubblicazione periodica (venti fascicoli nellaprima serie, tra il gennaio 1807 e il gennaio 1808), impresa collettiva di un gruppetto di punta di intellettuali newyorkesi, tra i quali Washington lrving non ancora trentenne. Anti - jeffersoniana, dunque conservatrice in politica, Salmagundi/u tuttavia anche anti-pedantesca in letteratura: propose in americano saggi alla Addison, spaziando, con mano leggera e intenzione satirica, dalla moda alla critica letteraria agli affari di stato. Salmagundi anticipava anche editing e rewriting così tipici poi dell'industria libraria USA; nei diversi saggi, ha scritto Carlo Jzzo, "è difficile distinguere la mano di questo o quel collaboratore, in quanto la collaboralzione era collettiva anche entro l'ambito di un singolo saggio". Ma Salmagundi è da quindici anni anche il nome di una rivisla letteraria Ira le più interessanti della scena americana, per l'esattezza "Trimestrale di discipline classiche e scienze sociali" edilo dallo Skidmore College, New York. Una rivisla universitaria dunque, però intorno al Comi- /alo editoriale ruotano collaboratoriftSSi e occasionali come Rudolph Arnheim, Leslie Fiedler, V.S. Naipaul, Frank Kermode, Chrislopher Lasch, Richard Sennett, Susan Sontag, George Sleiner, per citare solo alcuni dei più noli in Italia. Critici, narratori, studiosi anche universitari sempre rigorosamente anti-pedanti, am1c1 dell'intelletto, dello stile e del lettore. "Salmagundi" ha festeggiato il proprio quindicesimo anniversario con un convegno sulla "Cultura americana" allo Skidmore College, nell'aprile del 1980. 1 materiali di quell'incontro, dal titolo "Arte e intelletto in America", formano ora la parte monografica di un fascicolo doppio della rivista (50-51, autunno-inverno 1980/81). Un lungo saggio di George Steiner, Gli archivi dell'Eden dove si sostiene, in sostanza, che una cultura americana non esiste e le università americane sono l'archivio morto della cultura europea, fa da introduzione; seguono relazioni specifiche di Ronald Paulson (pittura), Leslie Fiedler (romanzo), John Lukacs (storia americana), Alan Spiegel (cinema), Larry Nachman (etica e scienze sociali), Robert Garis e Martin Pops (balletto e danza). Dopo ogni relazione, una tavola rotonda sempre vivace, spesso in polemica aperta con Steiner; in conclusione, un post-scriptum dello stesso Steiner. L'intera conferenza, a cominciare da Gli archivi dell'Eden, meriterebbe di essere tradotta, per la qualità di relazioni e dibaltito e per l'intenzione che lega i due momenti. Essa intenzione può essereesemplificabile in una vecchia raccomandazionedi Lione/ Trilling, ricordata da Robert Boyer.; nellasua introduzione assieme alladifficoltà di metterla in pratica: "organizzare una unione nuova tra le nostre idee politiche e la nostra immaginazione". 80 - Fiedler - Sontag - Boyers - Ozick - Mukherjee - Grafi

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