raccontiitaliani fosse la prima; gli piaceva il silenzio, l'aria fresca nel mezzo, il cane che abbaiava alla gente sui ponti. "Ultima!" gridò qualcuno; il Capitano appoggò l'anguria sulle altre. I ragazzi del porto canale se ne andarono asciugandosi il sudore con ·1emagliette. Il Capitano guardò il barcone per l'ultimo controllo. "Gino - disse a un tratto - ti sei ricordato quella tua bottiglia?" "È nel secchio di poppa, spero sia rimasta fresca". "Se il vino è caldo va bene lo stesso". Gino ridacchiò e tolse un cavo d'ormeggio, Renzo staccò gli altri e il barcone fu libero del tutto. Partì anche il motore e fece sussultare l'acqua intorno. Renzo e Gino si sedettero a prua. Gino tolse da una carta oleata metà salame e stappò una bottiglia. Il cane sentì l'odore del salame e saltò tra le loro gambe. Fermarono la sete bevendo metà bottiglia. Poi si sdraiarono a riposare. La barca vibrava in modo piacevole, vedevano solo il cielo. "li sole se ne sta andando" disse Renzo. "Meno male!" "Sì, scottava proprio". "Adesso è niente, aspetta agosto". Renzo si girò verso il Capitano. Stava in piedi a poppa e teneva impugnata la sbarra lunga del timone. Con dei leggeri spostamenti del braccio orientava la barca nelle anse del fiume. Conosceva ormai bene il fiume, erano anni che andava avanti e indietro. Il Capitano aveva un'espressione assorta, come se stesse pensando ad altro. "Ti è simpatico il Capitano?" chiese Renzo. Gino sorrise "È una persona in gamba". "Ma non è sposato?" chiese ancora Renzo. "E cosa importa!" "Chiedevo". "No, non è sposato. Però gli piacciono molto le ragazze". Renzo non commentò, ma voleva sapere del Capitano e delle ragazze. Gino se ne accorse e rimase zitto per farlo soffrire. Dopo un poco però disse: "L'anno scorso eravamo andati a piedi fino alla spiaggia. Avevamo fatto il viaggio in due. Trasportavamo lattine di birra. La spiaggia era piena di gente e di ragazze, ragazze abbronzate con il seno nudo. Il Capitano si illuminava ogni volta che ne vedeva una. Non voleva più andarsene, sembrava un ragazzino". "Davvero!" disse Renzo sottovoce. Gino scosse il capo in segno d'assenso. "E poi cosa è successo?" "Cosa vuoi che sia successo! Siamo tornati alla barca. E al ritorno il Capitano non la smetteva di parlare. Parlava della sua vita, delle sue donne". "Ne ha avute tante?" "Bah, non ricordo, qualcuna". Smisero di discorrere. Gino tirò fuori la scusa di voler dormire. Renzo cercò di immaginarsi il Capitano sulla spiaggia. Si voltò ancora a guardarlo. Era lì, come prima, con quell'aria sognante. Forse pensava alle ragazze abbronzate che camminano ondeggiando sulla spiaggia. 8 - Piero Gajf uri
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