raccontistranieri autorizzati a guarirlo, a fungere, nella loro straordinaria arte, da aspirina. "Bisogna che io e te parliamo seriamente", disse. "Io non ce la faccio, con quei ragazzi. Voglio dire, Faith, lo sai anche tu che ci ho provato e riprovato. Ma tu hai fatto qualcosa a quei bambini, hai corrotto i loro istinti, in un modo o nell'altro. Ci stavamo divertendo un mondo, ci stavamo rotolando con rumori spontanei di tutti i tipi, e guarda cos'è successo... come tutte le altre volte, qualcuno si è fatto male'. lo mi sono fatto male davvero, sai. Avremmo dovuto esseretutti rilassati. Sciolti. Avrebbe dovuto essere tutto facile, piacevole. I nostri corpi avrebbero dovuto essere sciolti, liberi. Nessuno avrebbe dovuto farsi male, Faith". "Stai dicendo che è colpa mia se vi siete fatti male?" "Senza dubbio, Faith, hai fatto un pessimo lavoro, con quei bambini." "Un pessimo lavoro?" dissi io. "Un disastro", disse lui. Gli diedi un'altra possibilità. "Un disastro?" chiesi. "Oh, dio mio! Li hai rovinati!" disse lui. Da cui il seguente compendio di motivazioni e dolori: Sinceramente, dal lunedì al venerdì - per via del successo nel lavoro - il mio io scotta; sono un stella; se qualcuno vuol scaldarsi al mio calore, lo accontento. Le pietre piatte dell'insulto che volano dentro quell'atmosfera eccitata vengono completamente distrutte. Intatta, io splendo termodinamicamente a modo mio. Il sabato mattina a casa mia, però, devo affrontare la leggesociologica detta Intrusione degli Incontrovertibili. Perché li ho allevati io, questi bambini, con una mano che scriveva a macchina alle mie spalle per guadagnarsi da vivere. Li ho allevati tutta sola senza un padre con cui potessero identificarsi in bagno, come tutti gli altri bambini che incontravano ai giardini. Risata. Sono stata costretta da un'amministrazione inclemente ad accettare un contratto di lavoro nero con la Boemia, quel che ne resta. L'ho rispettato nonostante le intrusioni di parenti benintenzionati che offrono pantaloni da sci, lezioni di piano, biglietti per il rodeo. Nel frattempo ho accudito Richard e Tonto, ho insegnato loro a tenersi puliti e a tener aperto il cuore ai temi dell'infanzia. In effetti, ne abbiamo fatta, di strada, dai gabinetti in corridoio e dall'affannosa ricerca di biancheria e calzini negli scatoloni dell'Esercito della Salvezza. È stata una mia scelta perversa, quella di far tutto da sola, tranne per quell'anno in cui il loro padre viveva a Chicago con Claudia Lowenstill. Claudia si indignò, quando venne a sapere che mandava loro solo biciclette al quinto compleanno. Seguì un intero anno di gas, elettricità, teGrace Paley - 73
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