discussione da quel mondo giovanile non è venuto alcun prodotto letterario significativo. Non sono forse mancati scrittori giovani d'età, ma non si è mai avuta la sensazione che potessero comunicarci qualcosa su quanto avveniva tra i nuovi soggetti giovanili. Lo stesso Porci con le ali (Savelli, '76), pure frutto di due autori soltanto trentenni, Lydia Ravera e Marco Lombardo Radice, non dà mai l'impressione di essere nato nell'ambiente di cui narra. È un libro documentato, ma rimane un libro sugli adolescenli (che ha comunque rivelato, anche all'industria editoriale, la presenza di uno spazio e di un mercato per questo genere di letteratura). In Palandri, Corrias e Piersanti, si avverte subito, nella pagina, il legame con una particolare esperienza, come un'aria che spira e, aldilà delle differenze stilistiche, allude a un comune universo di linguaggi, problemi e ricerche. Certo, non si tratta solo di una rappresentazione di fenomeni sociali, ma il legame andava evidenziato proprio per giungere al nostro problema iniziale: i romanzi di De Carlo e il loro rapporto con altri giovani autori. Se in Boccalone agisce ancora il "traboccamento" del '77, se in Inverno le incertezze del dopo diventano acute e dolorose e in Casa di nessuno le tensioni diventano interiori monologhi e malattie, nei libri di De Carlo siamo trascinati nel pieno degli anni senza più illusioni, sogni, tentativi, nei nostri anni di adesso - del gelo, del conformismo, dell'arrivismo, scarsamente contestati anche fra i giovani. Andrea De Carlo è il narratore puntuale di un mondo che nessun "ragazzino" saprebbe o vorrebbe più salvare, abitato soltanto da "Infelici Molti" omologati e aggressivi. Gli occhi e la penna di De Carlo non sono gli stessi di altri giovani autori, né i suoi risultati assomigliano ai primi tentativi letterari di questa generazione. Ma anche i tempi sono cambiati e, senza volerne fare una regola, è pur vero che ogni epoca trova nuovi cronisti. Vorrei dire subito che De Carlo è un cronista (un fotoreporter? un narratore? 36 - Gianfranco Bellin un certo tipo di poeta?) di originale talento. La sua scrittura è precisa, analitica, direi quasi "infallibile" e qualche volta perfino "ispirata". Lo ·è sempre, come si addice a uno scrittore essenziale, non solo nelle "scene madri". Anzi, De Carlo eccelle proprio nella capacità di descrivere le cose che gli capitano sotto gli occhi, dunque gli oggetti e i fatti e le persone qualunque. Per esempio, il lavoro dei camerieri in Treno di panna, o come nel brano di Uccelli... (pagina 47) in cui il protagonista Fiodor cerca di sistemare le poltrone nell'appartamento vuoto: "Le metto in circolo in una stanza, le disperdo lungo il corridoio, le contrappongo ai lati delle finestre, formo duetti e quartetti, le concentro e le allontano di nuovo. Le trascino da un punto all'altro quasi in preda al panico, e mi sembra che la casa sia diventata ancora peggio di prima ... ". È un piccolo saggio di abilità descrittiva - geometrica ("le metto in circolo... le contrappongo ai lati... le concentro e le allontano ... ") e fantasiosa ("formo duetti e quartetti ... le disperdo"), come De Carlo ce ne dà molti nei suoi libri. Gli capitano anche delle cadute di stile - come, mi pare, a pagina 55 di Uccelli... nella descrizione un po' manierata di una scena d'amore tra Fiodor e Malaidina, dove l'autore fa quasi il verso a se stesso, con una eccessiva concentrazione di effetti descrittivi, di sensazioni, similitudini, dettagli. Queste cadute di stile e di credibilità sono più frequenti laddove non si tratta di cose ordinarie (l'ordinario dei personaggi di De Carlo, i quali, vedremo, non sono proprio "uomini comuni") e si rappresentano invece sensazioni e fatti di maggiore intensità e rilievo (come la scena del presunto attentato subito da Fiodor, o lo stesso "lieto fine" di Uccelli... ). Mi pare cioè che la scrittura di De Carlo domini benissimo la materia letteraria fornita da uno sguardo "che afferra e registra un enorme numero di particolari e sfumature" (Calvino) ma che vacilli se la materia diviene più calda o si fa scottante. Treno di panna appare più convincen-
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