Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

raccontiitaliani - giovani Pino Corrias il rientro Corre.il treno attraverso i campi oscuri e freddi di una qualsiasi notte di luna nuova. Avanzano i chilometri, dritti e seducenti. Molte stelle sparpagliate a caso, un cupo blu e il resto niente. Lampi di luce qua e là svelano, all'orizzonte, case o lampioni. Uno. Due. Tre, il treno rallenta. Quattro, i freni danno un colpo secco. Luce diffusa oltre i finestrini, sagoma scura di una casamatta. Cinque, fermi. Stazione. C'è nebbia nella stazione solitaria, un uomo in grigio azzurro fischia camminando via. In uno scompartimento una bimba dorme beata. li treno si scrolla in avanti, i vagoni sfilano uno a uno perdendosi nel buio. E poi ancora l'incanto della notte fredda e la bimba che dorme beata, accovacciata sul sedile di fronte. Di fronte a chi? A un giovane di bell'aspetto scapigliato e stanco, con gli occhi fissi al finestrino velato; le gambe accavallate e certi pensieri suoi di nessuna utilità che gli scorrono dentro insieme al sangue. Inavvertitamente. Segue la riga di una goccia che scivola sul vetro. Sbadiglia, si stira, prova a chiudere gli occhi: buio profondo, per un attimo quasi bianco, ma niente sonno. li treno corre lanciato, le ruote roventi e il ferro in tensione. Nessuna probabilità di addormentarsi, neanche per caso: chiudendo gli occhi, e pluf, sparire. Sta piovendo? Dal finestrino qualche barbaglio. Rifrazioni, forse. Manca poco all'arrivo: come schegge disperse, si profilano i primi paesi del bacino urbano. Rete di luci bianche che circonda il cuore magnetico di quest'affacendata pianura. li giovane di bell'aspetto si alza pensoso e scivola nell'aria fresca del corridoio. Dondolando come un ubriaco punta gli occhi e aspetta. Lontano il nero del cielo si rischiara in sfumature rosse. Di qui a poco la città sarà raggiunta. li treno per reverenza ha rallentato. Unamoltolungastoria ha il giovane che ora punta i piedi nel corridoio traballante del vagone, ma raccontarla sarebbe completamente fuori moda. Come avere un lavoro fisso e vantarsene. Bastino i suoi occhi svagati per affezionarsi al ragazzo e alla sua sorte. E gli occhi non sono tutto. Paolo. Paolo Mercadanti è il suo nome preciso. Umore discontinuo. A volte cupo più di un ombrello nero, più spesso ottimamente spensierato, facile ad affratellarsi anche per una sola sera. Afflitto da un leggero complesso di persecuzione, gli accade talvolta di cercare conforto in lamentose riflessioni. Ma in genere gli è d'avanzo un solicello ordinario o un appuntamento per la cena. Non mancano molti anni al suo Pino Corrias - 23

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