Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

narrativae cinema Poco dopo, percorrendo il parco, arriva al muro di cinta, e cerca se sia possibile scavalcarlo (dopo la sua fuga, il cancello è sorvegliato giorno e notte). Per fortuna, trova delle crepe che gli consentono di appoggiare i piedi e arrampicarsi. Scorticandosi le mani, sale, sale, e riesce a saltar giù dall'altra parte. Libero! Corre affannosamente per il bosco, e raggiunge la strada statale. Di automobili nemmeno l'ombra. Ma dopo un po', ecco avanzare una piccola vettura sport; Franz si sdraia in mezzo alla strada fingendosi morto. La macchina si ferma, il guidatore balza a terra. Franz salta in piedi: - Mi dà un passaggio fino in città? L'uomo, colto di sorpresa, non sa dire di no; Franz sale a bordo, la macchina parte. li guidatore dell'auto è un giovanotto biondo, cortese e gentile; ascolta sorridendo le ansiose confessioni di Franz. - lo mi sento in pericolo - dice Franz. - Non so perché, ma l'atmosfera di quella villa è strana. Lei che ne pensa di quelle sei tombe vuote? Le sembra normale una moglie che si tiene in giardino sei tombe vuote? L'altro sorride cortese. - Mah ... - mormora. - Le donne a volle sono così capricciose... - No no. A me mi sa tanto che quelle donne lì mi vogliono ammazzare. - Ma no - fa l'altro bonario. - Perché dovrebbero volerla ammazzare? - Hanno già ammazzalo un guardacaccia: l'ho visto io coi miei occhi. - Beh, ci sono dei guardacaccia che meritano questo e altro. Sono arrivati a un albergo, dove il giovanouo intende pernottare. Dice a Franz: - Lei è mollo turbato, lo vedo. Adesso si fermi qui anche lei, si riposi, e domattina, se proprio è il caso, l'accompagnerò da un investigatore privato. In attesa della cena, prendono un aperitivo, serviti da un padrone burbero e sospettoso. Intanto, continuano a chiacchierare, Franz si sfoga e racconta tutta la sua storia e i fatti inquietanti di cui è vittima. L'altro ascolta sorridendo, poi espone le sue teorie. - A un certo punto della vita - dice, - bisogna rassegnarsi al destino. Lei che vuole fare? La guerra? No. Scrivere un trattato sugli uccelli? Mi pare che non ne abbia più tanta voglia. E allora? Acceui la sorte, con virile rassegnazione. A che serve scappare? Dove va? Intanto sono saliti nella camera del giovanotto, che vuole cambiarsi per la cena. - Le donne ormai hanno il potere - dice il giovanotto. - È una nuova razza che sta nasccendo. È come il terzo mondo del sesso. Bisogna vivere nella storia: accettarle. E il giovanotto, mentre parla, si cambia: ossia comincia lentamente a vestirsi da donna, a truccarsi, a mettersi una splendente parrucca bionda ... Franz guarda sbalordito. - La loro religione è ormai anche la nostra - bisbiglia il giovane mentre si dà il rossetto e si applica le ciglia finte. - Che vogliamo fare? Mimetizzarci. Diventare come loro. Ormai il giovanotto si è trasformato in una bellissima ragazza ancheggiante; va a frugare nella borsetta, e ne estrae una piccola pistola di madreperla. Punta la pistola contro Franz e dice: - Si dà il caso che io sia uno degli invitati di Katia. Appartengo alla sua legBernardino Zapponi - 171

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