narrativae cinema medaglie da vincere. Del resto, se ti decidi, basta un colpo di telefono. Franz rimette giù il ricevitore. Susanna continua a baciarlo; lui la respinge dolcemente. - Qual è il mistero di questa villa? - le domanda. Susanna sorride. - Chissà! - La chiave della cantina - dice il giovane - dov'é? Come mai la porta è sempre chiusa? Susanna riprende il telefono; si allontana spaventata. - Ah, io non so niente ... La chiave ce l'ha la signora. lo non so. Oltre la finestra, si vede passare una giovane donna sconosciuta che si dirige verso la villa. È alta, vestita d'una pelliccia scura,porta alti stivali neri. Susanna sorride: - Cominciano ad arrivare le invitate - bisbiglia. Franz è incuriosito. - Invitate? Ci sarà una festa, qui? - Certo; ogni anno, il sette settembre. Una grande festa religiosa. Nel salone della villa, la sera, Katia canta una strana canzone, in una lingua sconosciuta, accompagnandosi alla chitarra. In un'altra poltrona, siede la donna arrivata quel giorno: l'invitata dagli stivali neri. Ascolta la musica con aria trasognata. Franz è ancora seduto a tavola, e sta mangiando un grosso piatto di sostanza bianca, servito da Ilona, che lo sorveglia. Franz, con la bocca piena, dice a Katia: - Si può sapere che cos'è questa festa che stai organizzando? Katia ride, e risponde: - La mia religione non è la tua; noi abbiamo delle festività, delle cerimonie che tu non conosci. Ma vedrai, ti divertirai anche tu. La donna con gli stivali ride anche lei, e intanto accarezza la mano della cameriera Susanna che è venuta a portarle un cognac. Poi, come per cambiare discorso, Katia, sempre accompagnandosi sulla chitarra, attacca un'altra canzone: - C'era una volta un taglialegna ... E continua: è la storia di Pollicino; Pollicino nel bosco, che finisce nella casa dell'Orco; una canzone bizzarra, ritmata, che fa torcere dalle risa tutte le donne presenti. Franz continua a mangiare, e si guarda intorno preoccupato. Nel giardino frondoso, pieno di cinguettii, si sente, insistente, il richiamo d'un uccellino. In realtà, è Franz che, con un suo fischietto, sta tentando di attirare una specie di grosso passero. Il passero infatti si avvicina, svolazza fra i rami d'una quercia. Quando Franz se lo vede a tiro, pàm, con una sassata lo fa cadere. Subito si butta sull'uccellino morto, e con faccia di trionfo si accinge a cucinarlo su un focherello improvvisato. Ma quando sta per portare alla bocca avidamente l'uccello arrostito, entrano in campo le mani di Ilona che glielo strappano via. Ilona lo divora in un boccone, e masticando soddisfatta fa un gesto di rimprovero a Franz. "Gli uccelli arrosto non sono cibo per te!" Franz si rotola nell'erba dalla rabbia. i 70 - Bernardino Zapponi
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