Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

narrativae cinema - Ma non mi va tutta questa roba - protesta il giovane. - Sono stufo di questa alimentazione. Voglio un pollo. A questa impennata, Ilona dà uno schiaffo a Franz. Il quale guarda sbalordito Katia. E Katia ride, ride divertita. - Mangia, mangia - dice. - Mangia che ti fa bene. Katia è andata a letto. La villa è silenziosa. Franz è rimasto presso il caminetto, a guardare le ultime braci morenti. Fuori, c'è il vento, e una luna appena coperta dalle nuvole. Franz si alza. In punta di piedi si dirige alla porta. Sguscia fuori, nel parco. Munito di un paletto di ferro, Franz si dirige cautamente verso il piccolo cimitero. Il vento solleva le foglie secche. La luna illumina le cose d'una luce irreale. Le statue del cimitero si stagliano minacciose contro il cielo. Franz batte i denti per paura, ma vuole sapere, vuole scoprire: seguire l'indicazione che gli ha dato il contadino prima di essere ucciso... Facendo forza col paletto, a guisa di leva, Franz riesce a scoperchiare una tomba. La lastra di marmo scivola via. Franz si china a guardare nell'interno: lo illumina con una torcia elettrica. La tomba è vuota. Il giovane rimette a posto la pietra tombale, e ne solleva un'altra. Illumina con la torcia. Anche questa tomba è vuota. Franz capisce che tutte le tombe dei sei mariti di Katia sono vuote. Il giorno dopo, Franz è come sempre nel suo laboratorio, a imbalsamare uccelli, a prendere appunti, a scrutare pappagalli morti con la lente d'ingrandimento. Ma ha l'aria assente; è preso da misteriosi pensieri; comunque ha un'espressione più consapevole, più matura. Entra la cameriera Susanna, che sorride vezzosa e porta un telefono: "C'è una chiamata per lei", dice. L'apparecchio telefonico, per mezzo di un filo lunghissimo che si perde in mezzo all'erba, è collegato con la villa. Franz prende il microfono. - Pronto, Franz? - dice una voce - Sono io, il tuo capitano! Si tratta del capitano sotto cui Franz ha combattuto: lo vediamo all'altro apparecchio, che sta telefonando da una casa di ritrovo per reduci. È un uomo con una benda nera su un occhio, una mano di cuoio e una spaventosa dentiera d'acciaio. - C'è un'altra guerra da fare - dice tutto allegro - e così ho pensato a te. Se t'interessa. Che fai laggiù in quella villa? Vieni con noi! Combatteremo ancora insieme... qui ci sono tutti i tuoi vecchi amici... E scopriamo che la casa di ritrovo per reduci è affollata di uomini che siedono ai tavoli e bevono allegramente: ma sono tutti mutilati, chi senza braccia, chi cieco, chi storpio, chi con uncini al posto delle mani. Franz riflette, poi risponde: - No, capitano. Per il momento, preferisco restare qui. Ci sono molte cose che m'interessano ... che voglio scoprire... Mentre telefona, la cameriera Susanna gli è accanto; gli prende una mano, gliela bacia, poi maliziosamente lo bacia sul collo, lo accarezza. Franz tenta debolmente di difendersi. - Come vuoi - dice il capitano. - Però è un'occasione d'oro. Ci sono molte Bernardino li/pponi - 169

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