Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

discussione tà" - di questi sentimenti, e questa ricerca di stile è il vero filo conduttore che attraversa tutte le storie di Kluge. Da qui si può partire per trarre un senso possibile da questo lavoro: i quaderni sono il resoconto di una lunga e dura esercitazione, il fine della quale è la conquista di una capacità che potremmo definire, secondo l'invito di Adorno, quella dello "sguardo che fissa l'orrore, gli tiene testa e, nella coscienza irriducibile della negatività, ritiene la possibilità del meglio" (9). Per uno scrittore (o per un regista, o anche per un teorico, giacché Kluge è almeno queste tre cose insieme) raggiungere questa capacità è dunque un problema di sguardo. Conquistare uno sguardo, costruire uno stile di osservazione, un modo di guardare le cose che sia alla loro altezza: questo è il problema di Kluge e questo avvicina un libro così particolare a numerose esperienze artistiche dei nostri tempi. La spietata e lucida freddezza con cui Kluge racconta le sue storie è dunque al servizio di questa intenzione. La compattezza e la forza che questo sguardo deve conquistarsi non può permettersi distrazioni - solo così sarà capace di arrivare al cuore delle cose. Le storie di Kluge commuovono e colpiscono, lasciano interdetti e disorientati con più facilità quanto maggiore è l'autocontrollo della narrazione, la sua - apparente - oggettività. Di qui anche l'effetto di "indimenticabile nitore" notato da un critico tedesco: quella di Kluge è una scrittura limpida perché trasparente e essenziale. Tra i più o meno giovani narratori di questi ultimi anni è stato Peter Handke a mostrarci - con la forza del suo maggiore talento artistico - questa rinnovata possibilità: che il calore e l'intensità delle esperienze, dei sentimenti, delle emozioni si preserva e si esalta a contatto di una scrittura e di uno stile di osservazione quanto più prosciugati, privi di compiacimenti e capaci di freddezza. Che è anzi la presenza di un corto circuito del genere a rianimare una nuova possibilità artistica: "Il sentimento va scoperto nella precisione del 160 - Marino Sinibaldi narrare, non nelle descrizione di sensazioni" (10). Ma sebbene in modo più banale di quanto avviene nei testi di Handke, la stessa possibilità è contenuta in molte e disparate produzioni artistiche di questi tempi. Per esempio in quella musica che, ormai lontana dai perimetri del rock, sperimenta in forme nuove questa contaminazione tra "freddezza" e "calore" lavorando sull'incrocio di elementi ritmici e melodici "incandescenti" con dimensioni e strutture che attingono al bagaglio della sperimentazione elettronica. E poi nella parte più dinamica del teatro della post-avanguardia - che anzi ha compiuto il percorso per certi versi opposto a quello della giovane letteratura: da un linguaggio che privilegiava, un po' feticisticamente, la fredda ricchezza della tecnologia, della moda, delle "superfici", alla recente ricerca di profondità, di elementi di calore e di passione. Proprio il giovane teatro fornisce d'altro canto un ulteriore motivo di riflessione: l'altra ala della nuova scena di questi anni - il terzo teatro - pare impegnato in una ricerca che muovendo da una direzione opposta, da un diverso linguaggio, da altri valori (l'antropologia, l'arte dell'attore, il corpo, il sudore, i piedi nudi ... ) arriva di fronte agli stessi problemi e incontra punti di convergenza davvero sorprendenti, per chi ha presente la rigidità della bipartizione degli anni scorsi. Ma forse l'esempio più ricco e anche più pertinente è quello del "nuovo cinema" tedesco; e anche dei film che - un po' su quella traccia - ha girato l'italiano Salvatore Piscicelli: opere di grande intensità proprio per la forza e la consapevolezza con cui sottopongono storie struggenti, dense di sentimenti ed emozioni, al controllo rigido e raggelante di un linguaggio e di uno stile "freddi". Non c'è naturalmente nulla di unitario in questi prodotti artistici; l'unificazione dei linguaggi è - fortunatamente, credo - molto lontana. Ma se non si può parlare

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==