raccontistranieri Di Eric Clapton ! Di Gesù bambino che aveva inventato le vancanze di Natale. Cercammo, coi bicchieri di spumante, il punto esatto dove tintinnano, e cominciammo a mangiare il prosciutto. Una posata cadde rumorosamente, e un bambino fu sgridato. Sotto il tavolo accanto al nostro ebbe inizio un breve duello tra le mani del bambino e quelle del cameriere: chi avrebbe rimesso per primo la posata sul tavolo? Ma cosa succede qui? Ti guardano come se ti conoscessero. Nella mente sfogliano chissà quali mandati di cattura. Penso che ci credano capaci di tutto. Ma, in realtà, cosa ce ne importa di questa gente? Proprio nulla. Allora perché ne parliamo? Era il vecchio sentimento di solidarietà chiamato in causa per scongiurare l'invasione di terzi. "Realizziamo un accordo che non ci costa nulla. - Oppure: ci siamo sempre capiti meglio con le parole piuttosto che a letto!". Guardavo Karin mentre mangiava. Preparava ogni boccone con cura e, dopo averlo inghiottito, manteneva una certa distanza dal successivo. Anche prima di avvicinare il bicchiere di spumante aspettava di avere il palato sgombro per un nuova sensazione, e distanziava un sorso dall'altro. Eri contento, chiese lei. Si, tanto. Però mi sentivo un po' a disagio. Anche adesso? No, adesso non più. Sei cambiato. Hai un altro modo di guardare. Ieri ho bevuto troppo. Hai un modo di guardare piu aperto, il tuo viso è diventato piu franco. li cameriere spense la luce nell'ingresso e si mise a raccogliere le briciole dai tavoli con un asciugamano. Fece per portar via la bottiglia di spumante, ma Karin gliela prese di mano. Non era ancora completamente vuota. Ancora una bottiglia. Stiamo per chiudere. Non fa niente. Vogliamo ancora una bottiglia. Guardò il cameriere con aria bellicosa, riempi il bicchiere e gli diede la bottiglia vuota. Aveva ora caldo dal gran bere, il suo viso esprimeva a chiare lettere la voglia bruciante di fare qualcosa, qualsiasi cosa. Si può sapere cosa vuoi riuscire a scoprire in tre giorni? chiese lei. Lo sapevo prima ancora di venire. Hai mai visto Harold e Maude? È un film un po' ridicolo, ma c'è una scena per cui tornerei a rivederlo. Harold, il ragazzino, è seduto con la sua amante ottantenne in riva al mare e le regala un anello. Maude fissa l'anello per un bel po', poi, con un gesto svelto, lo butta in mare. Ora, almeno, saprò sempre dov'é, dice lei. A questa frase l'intera sala è esplosa, si, ci sembrava proprio di esplodere nel momento in cui questa vecchia aveva gettato via un futuro ridicolo o prevedibile per godere della pienezza di un attimo solo. Stappammo l'altra bottiglia e continuammo a chiaccherare finché il cameriere non ci sbatté fuori. Giu in camera, davanti all'enorme letto matrimoniale, sentimmo una certa freddezza l'uno verso l'altra. Mi avvicinai a Karen, ma lei si accorse dei miei gesti insicuri e si scostò. Evitai di guardarla mentre lei, con inPeter Schneider - 153
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