narrativae poesia che si scambiano tra di loro: articolata e composta lunga di profilo per le membra l'orbita l'ingorgo dei loro organi difformi, la pena odorosa uguale stringente che densa batte di umori e trema di fervore fino al limite delle figure dove il cielo ruota la curva del colore, pennellata metallo punzone e dove la formella alla fine scopre il cantone. Più sotto, nel profondo, sotto i fiati e la calca sotto i pianciti e i selciati cova un gelo salino che stringe le figure che le incrina e le sputa contro la scena il piano e le verdure dello spettacolo del vero tra le scale e i loggiati. Immancabile l'apparizione si rovescia dentro le spire della humanae salvationis, penetra con membra panneggi cibi tra tutta la folla sui tetti e sulle porte dei muri fragranti e teneri come pane, lasciando fuori dell'abitato sentinelle e cavalli greggi più lontano e ancora dietro al di là di un vuoto materiale tra la densità delle piante e delle colline minacciate sopra l'ultimo fondale prima dell'oro senza case né strade vere lettera dell'intangibile finzione-funzione. La fabbrica ha anch'essa fondali e apparizioni, anch'essa è mossa da scene e colonne di messaggi figure assembramenti: "la norma che dà il monitor è la stessa che dà l'allenatore?" Uguale speculum humanae salvationis segni devozioni figure. A cos'altro l'industria in Giappone deve il suo grande sviluppo e sprone? Intorno lo stesso labirinto di rappresentazioni, le stesse teorie filanti di organi intrecciati morso percorso e tutti i flutti agitati dallo stesso mare pieno di mostri. E ugualmente lì dentro a pescare gli occhi e le canne dei pescatori disperati laceri e gonfi sulla petrosa riva storti dal peso della stessa cura di dover pescare ... tirar su un pesce che li divori non hanno mantelli né carri né ceste sono appena disegnati in lontananza ... ma un uccello temerario e improbabile ali e coda di rame zampe di stagno becco e artiglio di plastica spaziale Paolo Volponi - 147
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