Linea d'ombra - anno I - n. 1 - marzo 1983

narrativae poesia IV Vi furono maestri nel Trecento detti ad esempio "Sottile", "Arcano"; di loro non si ha precisa memoria se fossero uomini o botteghe ne resta soltanto la produzione ricomponibile in un corpo unitario. Essi, i maestri, e le opere, i prodotti: ma l'industria non suscita impeti di bellezza, nemmeno più problemi ma soltanto linguaggi e luoghi dei problemi. Il maestro del 1971 non ha ebbrezza né direzione: l'avvenire è incerto rivolto verso più ruoli e punti: la nuova locazione del progetto. I circuiti stampati, il giudizio smarrito erra fra il fumo e le piastre di estranei fuochi e componenti. Caratteristiche anagrafiche: il luogo di nascita la classe d'età la scolarità il servizio militare il titolo di studio. Il livello socio-culturale. Ogni limite è sfigurato e la ragione dentro ogni tratto impone la demenza, la generale elettronica sentenza dei modi e rapporti di produzione. Solo il denaro è senza limite né ragioni e con la sua spiccante asprigna ua e bua o scorrevole salute seta valuta suona e veste la nuova innocenza. Con una smorfia dolorosa e una caricatura materiale dei gestie con quella istruita divisa verità si erge l'inganno colmo di sogno e resti ancora più preciso per la vita che cerca il vero del proprio panno. Un altro danno produce la coscienza della contraddizione insita nell'inganno del contrito godimento del dolore. Sempre e solo i giovani renitenti gli orfani che negano espongono le bellezze delle sofferenze sui tappeti tra ori e specchi accanto a tabernacoli monili essenze tra i frutti cerosi e chimici degli orti perenni con l'impronta del morso febbrile di quel sentire colpa e desiderio duro acido che lega e nega disperazione e fobia scandalo e arte ogni altra verità e storia sottomessa da parte Paolo Volponi - 143

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