■a.a ... rlllf9a.a■ _ ■a.a ... rlllf9a.a■ ........... - ...... . SINDACATO Revisione insindacabile DA QUALCHE TEMPO s, Notano segni di disagio nella triplice sindacale. La decennale retorica sul carattere di avanguardia che il sindacato italiano avrebbe rispetto ai sindacati degli altri paesi capitalistici è stata, se non abbandonata, messa in sordina. Spunti di realistica moderazione sono affiorati sporadicamente su questo o quel problema in bocca a questo o quel dirigente. Molti hanno sostenuto che gli aumenti retributivi non possono più essere considerati prioritari. Qualcuno ha mostrato di preoccuparsi del deterioramento delle posizioni italiane nel commercio internazionale; e sembra aver capito che nessuna durevole conquista dei lavoratori può essere edificata sull'arretramento dell'intero paese rispetto ai suoi concorrenti esteri. Tutte queste resipiscenze però non hanno avuto finora praticamente alcun riflesso sulla reale condotta quotidiana dei sindacati. Anzi, per molti aspetti, questa sembra da alcuni mesi particolarrnente disarticolata e caotica, e sempre più divaricata rispetto alla parata dei vertici. Non si intravede ancora che sbocchi potrà avere questa crescente dissociazione. Ne seguiremo gli sviluppi su queste' pagine. Ma come premessa ai commenti futuri sarà utile chiarire brevemente stavolta che nessuno sforzo revisionistico delle dirigenze sindacali può avere concreti risultati positivi se non e finché non affronterà con coraggio chirurgico il problema cruciale del nostro presente e del nostro futuro economico. Che è quello del rapporto fra le condizioni interne della produzione e i mutamenti esterni in atto nell'economia mondiale. Per dieci anni sul fronte imprenditoriale è mancata una vera resistenza, politicamente finalizzata, alla continua inflazione dei costi salariali generata dalla perrnanente pressione sindacale a tutti i livelli. Ed è mancata perché, data la situazione superinflazionistica in cui l'Italia si era abituata a vivere, si contava sempre di poter recuperare in breve sul verso dei prezzi quanto si era ceduto sul verso dei costi. I conti, almeno sul mercato interno, potevano ancora temporaneamente tornare. Era noto, certo, che questa spirale non poteva lasciare immutati i nostri rapporti col resto del mondo. Ma anche su questo fronte l'andamento degli ultimi due anni, precedenti i recenti aumenti del prezzo del petrolio, era sembrato aprire numerose scappatoie. In fondo la nostra bilancia dei pagamenti era tornata largamente in attivo, le nostre esportazioni erano aumentate, persino la nostra quota del commercio mondiale era in ascesa. Si trattava di sapere se tutto questo era avvenuto perché l'intraprendenza e l'inventiva molecolare dei nostri imprenditori avevano saputo occupare una maggiore quantità di spazi residuali e interstiziali lasciati da altri presso i clienti esteri più facoltosi. Ovvero perché tutto il nostro organismo economico si stava alt rezzando per adattarsi ai mutamenti epocali delle condizioni politiche entro cui si svolgono gli scambi internazionali. Mutamenti che sono. in sintesi, i seguenti: ■a.a ... rlllf9a.a■ - ....... I) Allo stato dei fatti non vi è un limite prevedibile all'aumento dei prezzi del petrolio 2) I paesi produttori sia di questa che di altre materie prime tendono sempre più a trasforrnarle in prodotti a più alto valore aggiunto; 3) Tutti i paesi emergenti vogliono industrializzarsi, e cercano di sostituire con prodotti nazionali le importazioni dagli industrializzati, cominciando da quelle di tecnologie più facili; 4) Un numero crescente di essi è in grado di vendere a prezzi concorrenziali una gamma crescente di manufatti sui mercati degli stessi paesi più avanzati. Gli ultimi dati sull'andamento del nostro commercio estero. la grave perdita di concorrenzialità di molte nostre importanti industrie fanno pensare che tanti nodi stiano LUCIANO LAMA finalmente arrivando al pettine, e suscitano fondati dubbi sul nostro sforzo di adattamento. Non si può dubitare che in Italia esistano le potenzialità tecnologiche, culturali e imprenditoriali per adattarsi evolutivamente ai detti mutamenti. Il problema è se le strutture sociali e i rapporti di forza politici perrnetteranno a tali potenzialità di attuarsi e di funzionare. Così come nel Cinquecento a Venezia se la Repubblica f?s.se voluta entrare nella compet121oneatlantica, il problema non era riuscire a farsi i velieri d'alto 8 APRILE 1980
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