Il Leviatano - anno II - n. 12 - 1 aprile 1980

RADICALI Dieci re/erendum contro il regime Intervista con GIUSEPPE RIPPA D. IL PARTITO RADICAU PROPONE AL PAESE dled ttfereed-. "--- DU •alta, come nel 1'77, qaudo avauò la pr'OpOlta di•- rdenadam <:Olltro U rqime•, il PR sembra.aatf ,,. __ il_,,..,...,. q--..i .. qullmi-antlciUadioiad..........,.,..-. il siplflcMo ~. di raUara del .._, .... .,..__, rdenradario. t <:GIIÌ? R. Ciò che in questo momento contraddistingue la vita politica italiana è il consolidarsi del regime, che noi radicali da tempo abbiamo denunciato. I referendum si propongono perciò come una strategia complessiva, con la quale vogliamo mobilitare il Paese contro l'opposta strategia del regime, che consiste nel privilegiare gli accordi di vertice, estranei alle grandi scelte di cui il Paese ha bisogno. È in corso una trasformazione autoritaria dello Stato e i referendum sono l'unica risposta possibile, l'unica risposta di massa. Anche il terrorismo, utilizzato allo scopo di creare un «allarme sociale», un'insicurezza collettiva della gente, serve a legittimare la richiesta di uno Stato forte, una restaurazione di carattere autoritariorepressivo con la quale affrontare la crisi del sistema, che non può invece essere affrontata senza una revisione dei presupposti fondamentali del sistema stesso, dei suoi rapporti economici. dei suoi rapporti sociali. Dietro al compromesso storico e alla politica di unità nazionale si nasconde un processo di restaurazione generale, che ha come primo obiettivo una compressione e una riduzione degli spazi di democrazia e di libertà dei cittadini. La strategia referendaria, in questo momento. è. a nostro avviso. oggi più che mai. l'unica possibile risposta di mobilitazione collettiva della gente contro questo disegno complessivo e anche l'unica risposta all'insicurezza collettiva indotta dalla sistematica utilizzazione del terrorismo. I dieci temi da noi scelti hanno dunque un significato globale, costituiscono un vero progetto politico complessivo, affrontano le scelte fondamentali su cui si modellerà la vita del Paese nei prossimi anni: la linea di politica energetica, il «modello di sviluppo•, il modello di società, la scelta di una certa civiltà giuridica. C'è un altro aspetto nella proposta dei referendum: noi intendiamo mettere al centro del dibattito del Paese non più le faide di potere e di regime, gli scandali, la «cronaca nera» dei Caltagirone. dell'ltalcasse, degli Evangelisti; al contrario vogliamo avanzare i temi sostanziali su cui si decidono le sorti del Paese. Attraverso i referendum, ancora, passa la linea di una grande scelta alternativa al governo e al sistema di potere democristiano: su questa linea si qualifica una sinistra alternativa, diversa da quella sinistra che da trent'anni batte il passo in attesa di essere cooptata nell'area di potere, senza avere avuto altro effetto se non quello di confermare la Democrazia cristiana come asse centrale del potere in Italia. Infine, i referendum costituiscono anèhe un'deterrenle contro le vocazioni autoritarie della sinistra stessa, consentono alla sinistra di garantire alla controparte politica e di classe la possibilità che, una volta giunta al potere, essa stessa può essere rovesciata: il referendum diviene cosi lo strumento materiale attraverso cui da una parte si bloccano le smanie golpiste della Democrazia cristiana, e nel contempo si contengono le vocazioni autoritarie della sinistra. In conclusione, i referendum sono lo strumento concreto e realistico per candidare la sinistra al governo del Paese, nonostante la difficile situazione internazionale. D. Da quale caacealaae della democrazia 6lcoade la ICldta del ttfenradam? Pn- dllartnr: Mgll altri P..i dtmoalltld ID adalstel'~del.tfa t ,.,.,.....,....srineno, la tel'1i caal, In -'-rica, ~ caadlailc:e.... - c:cwnram, ddla --ie dialdtka ..,..._.,..,,., - ............... - forma democratica dlvena, od oppoota, ri,pdto alla derwram 1app.-..t.tiYL Voi .......... I nfenra.hua l'..ica forma • ml è ,-IINle rare plllltica oal • Italia perc:W 1 slslcma ~ partwntare è bloa:af.o dall'·- mucxblala•, oppure la,.-. polemica, attra•eno I nrfenradam, ripanla l'lstltato del par1-o la té, cootitui9u cioè u -.civodl pmileplnr la gmerale la dtmoaula dlnrttae di contrapporla alla danocrazia ....,.._..1atiYa? R. Noi siamo decisamente contrari all'utilizzazione del referendum in chiave plebiscitaria, cioè al suo uso per confermare il potere assoluto di una élite politica. Ci muoviamo all'interno dello spirito della Costituzione, uno spirito autenticamente democratico e sicuramente anti-plebiscitario; riteniamo oggi più che mai importante difendere i meccanismi attraverso cui avviene la indizione dei referendum, cioè la raccolta di firme: quindi ci opponiamo a qualsiasi tentativo di rendere più difficile e complessa questa procedura. Rispetto al quesito circa il nostro privilegiare la rappresentanza istituzionale o il referendum, ci muoviamo anche in questo caso all'interno dello spirito costituzionale, nel gioco di pesi e contrappesi per il quale il referendum non è solo un correttivo deHa democrazia rappresentativa, né quest'ultima un correttivo di quella diretta. Noi riconosciamo nella Costituzione un modello di equilibrio, che non privilegia una democrazia assemblearistica, in cui si nascondono alcune dinamiche di carattere autoritario, né però lascia prevalere del tutto la democrazia rappresentativa, che presenta il rischio di intrappolare la gente in accordi verticistici. D. Ma l'esistenza delle dme forme di democ:ruia si gimtillca, odia Costituzloae, lolo perché il nrfenrodum ronseale di cornrggere, sul conlenuti, gli orieutamenti dei partiti, che restano però strummto lnsostltulblle della vita clemouatlcL Per Uparia-nto l'ddtonr - •ooi su singole q-'onl, ma per Il partito che pensa, più o meno, che lo rappresenti. Il nrfenrodum ha Invece come cantieristica quella di cblamanr l'dettonr a pronunciarsi su argomenti specifkl. Nel momento In cu.i YOÌ cbiamale l'elettonr a pronunciarsi SU dieci ,,.,.,,... dum, • tutti Insieme, e conlemponneamenle dale ai rdenrndum U significato di strumento di una strategia politla, complessiva, non rmite per snaturare compldamenle l'Istituto del nrfenrndum? In altnr parole, chiamate la genie a pronunciarsi sull'aboliziom della caccia e sull'al>ropzioue della licenza di portanr anni o la chiamale a votllnr per l'altemativa di sinistra? R. Noi ci muoviamo in una strategia complessiva di dieci referendum perché riteniamo il sistema politico profondamente squilibrato. Riteniamo che la società politica sia profondamente distaccata dalla società civile, che a noi sembra complessivamente molto più matura e democratica di quanto i vertici non ritengano. Una diversa gestione del Paese è possibile solo con una partecipazione maggiore, mentre la gente è invece mantenuta in uno stato di marginalizzazione e I APRILE 1980

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