Il Leviatano - anno II - n. 12 - 1 aprile 1980

...... ~a!9._.■ - • ._.._.ra!9._.■ ... ■ lliiiiii~ ... - ... ■ lliiiiii~ ... - finitiva irrecuperabilità di un uomo sembra più di ciò che altri uomini possano osare; e d'altra parte non pare che chi supera il rischio di venti o trent'anni di detenzione possa essere arrestato dalla minaccia di una pena perpetua. Nella pratica vi sono tuttavia irrecuperabili che è vietato restituire responsabilmente alla società; mentre la stessa restituzione di un uomo alla convivenza civile dopo venti o trent'anni, in una società dove tutto, intanto, è cambiato, pone problemi quasi altrettanto gravi, da affrontare con meccanismi di recupero adeguati, e tali dunque che chi non ha competenza in materia. come è il caso di chi scrive. deve lasciare comunque agli esperti di cose criminali. Resta da vedere se sia questo il momento di proporre riforme del genere, in una atmosfera appesantita dalle gesta del terrorismo, e in cui ogni attenuazione delle difese sociali contro la criminalità può essere intesa come volontà di resa, e sminuire quel tanto di volontà di resistenza e di lotta che tuttora sopravvivono. Naturalmente, i radicali non si pongono neppure queste domande: contribuendo in tal modo a giustificare il sospetto che anche questa loro iniziativa abbia carattere strumentale e intenti provocatori, e molto poco a che fare, invece, con interessi autentici alla soluzione di questi problemi di umanità e di civiltà. Rosario Ro~o SINDACATO Quale «democrazia operaia» LA LEADERSHIP È COME IL prestigio: non si sa bene che cosa sia ma si capisce benissimo chi non l'ha. Così è per il sindacato: grandi sconfitte non se ne vedono, eppure sono molti, ormai, che parlano di 1111asua crisi. Del resto I' ele11co degli episodi ,da 11011 IO racco11tare ai 11ipoti•dal '77 ad oggi, è lu11go: dalla accusa di dife11dere solo gli interessi dei lavoratori occupati,alla sconfitta della ,/i11eadell'Eur», dalle molte elezioni di co11siglidifabbrica co11 risultati imprevisti alle durissime critiche di Ame11do/a, dal fiorire di compo11e111iautonome alla diffusione dei primi risultati del sondaggio del PCI su atteggiame11tie prefere11zedell'operaio Fiat. A11che se sotto forme diverse, c'è un problema che accom1111a molti di questi p1111ticaldi della storia si11dacale:è il dubbio sempre pilÌ diffuso sulle capacità del si11dacatoa rapprese11tarea capire gli ili/eressi dei lavoratori. dai gradi pilÌ bassi dei delegati difabbrica a quelli pitì elevati della co11trattazio11e collettiva e del co11fronto col governo. Se u11ali11ea politica scelta da 1111assemblea di centi11aiadi delegati vie11epoi sco11fessata alla base, se le elezioni 11ei consigli di fabbrica avvengo110 se11za troppo rispetto delle ,gara11zieliberali», se l'operaio Fiat pe11sacose così diverse da quelle che dice il suo rappreserrta/1/e, se avvie11etutto questo è chiaro che qualcosa, 11ei mecca11ismidi formazione delle decisioni, di rivelazione delle prefe• renze dei lavoratori, di garanzia per le minoranze, non funziona. Come tutti i problemi, anche questo si può affrontare in varf modi. U110 è quello comunista; ogni manifestazione di contrasto fra posizione sindacale e preferenze dei lavoratori viene usata per riaffermare con pelosa cortesia ilprimato del partito (non necessariamente della politica, beninteso) e per decidere qual è (come hafatto Chiaromorrte su Rinascita) il •mestiere del sindacato•. Per forttma quello di Chiaromonte non è l'unico modo possibile di affrontare la crisi di rappresell/atività del sindacato. Anche se meno organico e defi11ito,nel dibattito di questi mesi se ne è fatto avarrti wr'altro. Si tratta di una posizio11eabbastanza semplice: se i lavoratori non ci seguono è perché 11oinon dife11diamo i loro veri interessi; se noi 11011dife11diamo i loro veri interessi, escludendo per carità di patria la malafede, vuol dire che coi sistemi elettorali ed assembleari attuali i veri interessi non vengo110fuori, il dissenso è muto. Il ragionamento, molto più articolato di questa sintesi, ha un pregio che ogni liberale dovrebbe notare: l'attenzione si concentra sulla procedura di formazione delle decisio11i,della linea conflittuale, più che sulla linea stessa o sui risultati dell'azione si11daca/e. Non solo: mentre è sempre pericoloso, formula11doprincip{ generali, decidere che il sindacato deve essere «moderato• e che i suoi leaders devono dunque, pitì o meno esplicitamente, fare i cani da guardia della conflittualità operaia, è lecito pretendere che i lavoratori moderati abbiano mezzi per esprimere la loro opillione. So che molti sindacalisti 11011saran110d'accordo, perché è indubbio che un sistema più fluido di formazione delle rappresentanze aziendali, metodi più gararrtistidi voto, metterebbero in forse /'esiste11za di tanti pri11cipiacquisiti della lotta sindacale e dunque della conflittualità. Ma permetterebbe. forse, di evitare una rottura molto pericolosa. Pitì democrazia aziendale, dwrque, più attenzio11edei partiti 11011 ta11toper quello che il sindacato fa, mapercomedecidedifarlo.11 dibattito, ammesso che i primi accenni di queste settimane 11011 muoiano nel disinieresse t.1enerale sarà lungo e difficile. No11soio per carenza di vo/0111à,ma anche perché la legge, su tutta la questione, offre molto poco. Anche se in occasione del tre/1/emraledella Vii Giorgio Benvenuto lo ha tirato fuori come la cosa nuova degli a11ni '80, il referendum difabbrica previsto dal 'articolo 21 dello statuto dei lavoratori, purtroppo, è uno strume/1/o praticamente inutile ai nostri fini. Si potrebbe dire, anzi, che sia presente nella legge co11lo scopo opposto: quello di offrire no11u11a possibilità di esprimersi al dissenso, ma al co/1/rario un'occasione alla maggioranza di indire plebisciti. Qualcuno, rece111eme111e, ha parlato di •norma suicida», messa apposta per impedire u11ainterpretazione estensiva di altri articoli della legge, quelli pitì importami per la libertà d'azione sindaca/e di tutti i lavoratori. Ma il suicida, se non tiene conto di questi problemi, rischia ora di essere il sindacato stesso. Silvio Bencini I APRILE /980

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==