NOMINATION <<Siamostati noi a favorire /,avventura sovietica» Intervista con GEORGE BUSH D. COME VALUTA LE SUE POSS/BIUTÀ DI V/ITOria? R. Qualcuno deve far fuori Ronald Reagan nel corso di questa campagna elettorale, nell'Illinois o da qualche altra parte. Penso di aver dimostrato che sono io il candidato adatto a farlo. D. Lei è stato definito «moderato•, ma le sue posizioni non sono poi molto diverse da quelle di conservatori come Reagan o John Connally. R. Questo non mi preoccupa: certa gente usa il termine «conservatore» in senso buono; altri, invece, lo usano spregiativamente. In termini di politica economica, io credo nei bilanci in pareggio, nella possibilità di aiutare la gente attraverso la rivitalizzazione del settore economico privato, nel blocco dei sussidi e dei finanziamenti indiscriminati. Mi considero un conservatore che comprende i bisogni della gente. D. Lei vuole riequilibrare il bilancio rederale e limitare l'aumento delle spese al 7% all'anno. Come rarà ad ottenere l'appoggio del Congresso per questa sua politica? R. Se sarò eletto, ciò avverrà perché la gente avrà capito che questo è un modo migliore per andare avanti che non avere continuamente un deficit nel bilancio federale. Margaret Thatcher in Inghilterra e Joe Clark in Canada perseguono una strada analoga. La gente è stanca del «deficit spending», delle spese senza le entrate corrispondenti. D. Il governo di Clark è caduto, la signora Thatcher appare In gravi diff'icoltà politiche. Non è possibile che la gente si stanchi presto delle sue ritttte fiscali? R. Il fatto stesso che alcuni che, pervicacemente, hanno percorso altre vie, oggi si siano svegliati e abbiano fatto sentire la loro voce dimostra quanto questa questione abbia un effetto immediato sulle prossime elezioni presidenziali. D. Che cosa pema del plani del presidente Carter per ridefinire la politica estera degli Stati Uniti alla luce dei recenti cambiamenti sulla 8Cffl8 Internazionale. all'esterno la forza del nostro armamento convenzionale. Modificherei la politica sui «diritti umani», ammettendo che non vogliamo ricostruire il mondo a nostra immagine, né tagliare i rapporti con quei Paesi che non sono completamente all'altezza dei nostri standard. Carter non ha fatto questo. Carter è capace di affrontare i singoli problemi: non presta però attenzione alla globalità delle questioni di politica internazionale. D. Lei parla di w,a «nuova rete di allnnze per gli anni ottanta• fra gli USA e le maggiori potenze marittime del mondo libero. Ma se i -ri alleati non ci seguono ora sulle sanzioni contro l'Iran e l'URSS, perché dovrebbero accettare le «nuove alleanze• di cui Lei parla? R. Perché le nostre alleanze sarebbero molto più sicure. I nostri alleati sarebbero più disponibili a seguirci se noi non fossimo così esitanti. Un esempio: riuscimmo a convincere il cancelliere Schmidt a seguirci sul problema della bomba al neutrone, una decisione politica molto coraggiosa per Schmidt. Poi i sovietici lanciarono una massiccia campagna di propaganda contro la bomba al neutrone e Carter fece marcia indietro, lasciando Schmidt da solo. Non si può costruire una linea di politica internazionale con questo tipo di tentennamenti. D. La maggior parte dei candidati alla presidenza non sembra essere in sostanziale disaccordo ron le reazioni di R. Il limite maggiore di Carter è che non vede il mondo come è nella realtà, ma lo vede come vorrebbe che fosse; ha una visione ingenua della politica estera. Così gli Stati Uniti sono venuti meno ai loro impegni. Abbiamo favorito un'interpretazione sbagliata delle mosse sovietiche, abbiamo indebolito le nostre alleanze, abbiamo favorito l'avventurismo dell'URSS. Io rafforzerei il ruolo della marina, così da proiettare GEORGE BUSH 4 I I MARZO /980
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