Il Leviatano - anno II - n. 8 - 4 marzo 1980

DISSENSO Alekander Solzenicyn: «il PCUS alla conquista del mondo» L'OCCIDENTE HA INIZIATO UN PERICOWSO calcolo errato sul comunismo nel 1918: sin dall'inizio le potenze occidentali hanno mancato nel valutare la minaccia mortale che rappresentava. In quell'epoca, vi fu in Russia una grande unione di tutte le forze-da quelle governative. ai Democratici Costituzionali, alla componente di destra dei socialisti - contro il comunismo. Sebbene i contadini e gli operai non fossero formalmente alleati a questi gruppi, e sebbene non fossero coordinati, migliaia di insurrezioni contadine e decine di rivolte operaie riflettevano l'opposizione delle masse al comunismo. Venne mobilitata un'Armata Rossa con lo sterminio di decine di migliaia di uomini che tentavano di evadere la coscrizione bolscevica. Ma la resistenza nazionale russa al comunismo ricevette uno scarso sostegno delle potenze occidentali. In Occidente circolavano le notizie più rosee sul regime comunista. e la cosiddetta opinione pubblica progressista le riceveva con entusiasmo nonostante il fatto che, già nel 1921, 30 province russe avessero subito genocidi paragonabili a quelli cambogiani. (Quando Lenin era ancora in vita, perirono tanti civili innocenti quanti sotto la dittatura di Hitler, eppure ALEKSANDER SOLZENICYN oggigiorno gli studenti americani. ai cui occhi Hitler appare come il più grande mostro della storia, considerano Lenin grande benefattore della Russia). Le potenze occidentali hanno gareggiato tra loro per dare sostegno economico e diplomatico al regime sovietico, che non avrebbe potuto sopravvivere senza questi aiuti. L'Europa non ha preso in considerazione il fatto che nella regione ucraina e nel bacino del fiume Kuban 6 milioni di persone erano morte di fame. Nel 1941, il mondo ha preso coscienza del vero valore di questo regime tanto propagandato: nonostante la sua superiorità numerica e la sua eccellente artiglieria, dal Baltico al Mar Nero l'Armata Rossa si ritirava. In mille anni di storia russa non si era mai verificata una sconfitta simile. Nei primi mesi di guerra, erano caduti in mano nemica oltre 3 milioni di soldati. e ciò dimostra il desiderio del nostro popolo di sfuggire al comunismo. E l'Occidente avrebbe senza JOSIP V. STALIN altro capito, se solo avesse voluto guardare. Invece, nella sua miopia, ha ritenuto che l'unica grande minaccia per il mondo fosse Hitler, e che la sua scomparsa avrebbe allontanato qualunque pericolo. L'Occidente ha fatto quindi il possibile per aiutare Stalin ad asservire il nazionalismo russo alla causa comunista. Così, durante la li Guerra mondiale, il mondo occidentale non ha difeso la libertà in generale, ma semplicemente la sua libertà. Alla fine della guerra, per comprare l'amicizia di Stalin, l'Occidente ha restituito 1,5milioni di persone che non desideravano tornare sotto la tirannia di Stalin. Tra questi, intere divisioni russe, battaglioni di tartari e caucasici, e centinaia di migliaia di prigionieri di guerra e condannati ai lavori forzati: vecchi, donne e bambini. Stalin è riuscito a raggirare Roosevelt con facilità, assicurandosi senza sforzo il controllo dell'Europa orientale: Yalta ha segnato poi l'inizio di un periodo di 35 anni di sconfitte americane, brevemente interrotto solo a Berlino e in Corea. (Poiché quando c'è stata la volontà di resistere, c'è stata anche una vittoria). Come ho scritto in altre occasioni, tutto il periodo che va dal 1945al 1975può essere considerato come un'altra guerra mondiale perduta dall'Occidente senza neppure una battaglia e in cui sono stati abbandonati al comunismo oltre 20 paesi. Vi sono due motivi che spiegano questa sequela di capitolazioni. Primo, l'impotenza spirituale che deriva dal fatto di vivere una vita di agi; la gente non vuole rischiare di perdere i propri comforts. Secondo in ordine di enunciazione ma non di importanza, è la predominante e totale incomprensione della natura malevola ed inflessibile del comunismo, che è ugualmente pericoloso in ogni paese. L'Occidente ricerca spesso una spiegazione al fenomeno del comunismo del XX secolo in eventuali difetti della nazione russa. 4 MARZO 1980

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