non riesce a sopperire alle necessità del consumo interno. Una bassa produttività del lavoro provocata dall'assenteismo e dalla scarsa preparazione della mano d'opera. Il dissenso sempre più forte e più ampio. li bilancio dell'VIII congresso del Partito operaio unificato polacco - conclusosi il 17 febbraio - presentato dal segretario generale Gierek. è stato un lungo elenco di fallimenti, insufficienze e buone intenzioni frustrate. Come unica contropartita positiva al quadro piuttosto nero va riconosciuta una inusitata libertà di critica anche se vi era già un capro espiatorio pronto, appunto Jaroszewicz e l'assenza del consueto trionfalismo che nei Paesi comunisti parla di successi energicamente asseriti, seppur invisibili. La Polonia è probabilmente l'unico Paese d'Europa ove la storia si ripete. O, per lo meno, si ripete con maggior frequenza. Se si rilegge, infatti, un qualsiasi giornale del dicembre 1970, all'epoca cioè dei moti di Danzica e di Gdynia, le critiche sentite nel congresso sembrano ricalcate con la carta carbone, con la variante che i nomi dei «sollevati dall'incarico» sono diversi. D'altronde l'analogia con la situazione di oggi si può far risalire al Medioevo allorquando i sovrani polacchi non avevano alcun potere, nullificato come era dal diritto di veto vigente nella Dieta, e gli equilibri erano talmente fragili che solo l'immobilità lasciava sopravvivere lo Stato. La realtà emersa nell'VIII congresso non è molto dissimile. Il Partito comunista regna ma non governa; mentre lo Stato e il sistema economico-sociale vivono patteggiando. L'elezione di papa Woityla ha di fatto diminuito enormemente il potere del partito a vantaggio dei cattolici, con i quali, ora più che mai, esso deve venire a patti. Lo Stato patteggia con la Chiesa. Il sistema economico e sociale patteggia con il popolo, sicché per ogni I00 zloty spesi dai polacchi per l'acquisto di generi di prima necessità, 43 sono pagati dallo Stato a s.ostegno dei prezzi politici vigenti, con il risultato che i prezzi sono bassi, ma i prodotti non si trovano. Gli operai patteggiano con la direzione delle imprese con la conseguenza che le sacche di assenteismo hanno raggiunto, se non superato, i livelli italiani. In questo quadro estremamente difficile della situazione si è ora abbattuto il dramma dell'aggressione dell'URSS ali' Afghanistan e la conseguente tensione PIOTR JAROSZEWICZ 12 internazionale. Dramma che per la Polonia assume i contorni della tragedia, se si considera che da un decennio i polacchi stringono la cintola per gli enormi investimenti dedicati alla modernizzazione e all'avanzamento tecnologico della loro industria, in previsione di ulteriori sviluppi dell'interscambio con l'Occidente, che ormai ha raggiunto il 50%. Possibili restri- · zioni del commercio tra Occidente e Paesi dell'Est europeo lasciamo temere giorni cupi per l'economia polacca. In questa atmosfera, aleggiata nel congresso, l'unico elemento di un certo interesse è apparsa la proposta, lanciata da Gierek, di una «conferenza europea per il disarmo» sulla quale né il capo della delegazione sovietica al Congresso, Suslov. né Bilak né Werner hanno significativamente speso una sola parola di consenso. Il che rende molto probabile la tesi secondo la quale si tratta di una proposta autonoma dei polacchi, i quali, anche definendo «deplorevole seppure necessario» l'intervento sovietico in Afghanistan nella prima assise pubblica del mondo comunista dopo il precipitare della crisi internazionale, sembrano rappresentare oggi la punta di maggiore autonomia possibile all'interno del blocco orientale (Romania esclusa). Gianni Fi,wcchiaro ECONOMIA I difficili anni ottanta SoNo STATE ILLUSTRATE IN UNA coNFERENza stampa tenuta a Londra dall'ex premier Heath, le conclusioni della Commissione per le questioni dello sviluppo economico internazionale, della quale fanno parte, tra gli altri, Brandi, Mendes-France, Frei. La Commissione si era insediata due anni fa Sll richiesta del presidente della Banca mondiale McNamara, con l'incarico di svolgere un esame dei problemi fondamentali del futuro del/' llmanità e di redigere un rapporto da presentare alle Nazioni llnite. li rapporto illllstrato a Londra da Heath e consegnato contemporaneamente a Waldheim è un grido d'allarme di grande drammaticità. Gli elementi essenziali delle conclusioni sono tre: il mondo è minacciato da lilla catastrofe economica; questa situazione può essere affrontata solo da liii vertice politico internazionale in grado di prendere decisioni; occorre lii! programma di crisi quinqllennale e insieme la realizzazione di obiettivi a lllnga scadenza. li programma proposto prevede: trasferimento di risorse ai Paesi in via di sviluppo (si parla di 50 miliardi di dollari ali' anno in pilÌ), strategia internazionale in campo energetico, programma alimentare globale e riforme nelle diverse economie mondiali. Per il vertice politico si auspica llna conferenza dei dirigenti dei diversi Paesi interessati per liii accordo mondiale nel quadro dell'ONU. Si chiede poi la creazione di un fondo comune per la stabilizzazione dei prezzi delle materie prime; lln centro dell'ONU per le ricerche energetiche; lln programma per /'approvviggionamento alimentare di otto miliardi di dollari all'anno. li rapporto verrà discusso nelle prossime settimane 26 FEBBRAIO /980
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