Il Leviatano - anno II - n. 6 - 19 febbraio 1980

VIA CAETAN/' riesce a governare nonostante la paralisi democristiana, e le cose che fa non sono certo peggiori di quelle fatte dal defunto governo Andreotti che si reggeva coi voti dei comunisti. Certo, lngrao coglie bene l'ambiguità e la pericolosità della linea Zaccagnini nei confronti del PCI: •essa sembra consistere in una abilitazione dei comunisti a una partecipazione subalterna a quel ruolo di mediazione ~ra interessi corporativi, che oggi appare la vocazione prevalente della DC•, sicché, dice lngrao, •per essere legittimati dovremmo in qualche modo diventare •simili• alla DC attuale: partito •sensale•, mediatore statale dell'esistente semmai con una certa spartizione dei campi di in'. fluenza sociale, in termini tali che naturalmente non intacchino la •centralità• della Democrazia cristiana. Naturalmente, la «legittimazione• che i partiti dell'area laica e socialista devono chiedere ai comunisti è ben altra, esattamente opposta a quella richiesta dai democristiani: deve essere l'impegno a compiere scelte, non solo in politica estera ma anche in politica economica, quanto mai drastiche e se necessario impopolari. A loro volta, i partiti Ìaici e socialisti faranno bene, nel loro inevitabile rapporto con la DC, a non ripetere antichi errori: anche per loro, soprattutto per loro, vale l'osservazione di lngrao secondo cui la DC continua a vedere •le alleanze come aggregazione di partners subalterni•. Molto del credito che questi partiti hanno perduto presso l'opinion~ pubbli~a più ill~minata, se n'è andato per la loro incapacità a porsi come credibile alternativa ai vizi del potere democristiano. Paolo Bonetti DC-PCI La pia illusione ~ A SITUAZIONE POLITICA ITALIANA SI TROVA !n una impasse ~opra!tutto per il fatto che due partiti, 1~PC! e la ~C, .1quah, avendo posizioni inconciliabi- ~1, ~ ngor d1 logica non potrebbero fonnare il governo ms_1em~,raccolgono la gran parte dei suffragi elettorali. D1 conseguenza, da questa situazione non si esce nean~he con elezioni anticipale, se non si trova 11 modo d1 far sl che i consensi vengano redistribuiti tra le forze politiche. IL LEVIATANO Ma un esame del comportamento degli elettori negli ultimi anni lascia credere che i due partiti si alimentino a vicenda. Da ·un lato, l'aumento dei voti comunisti porta molti elettori, sia pure a malincuore, a mantenere, e anche ad accrescere, i consensi al partito che ancora si presenta come il baluardo più consistente contro il pericolo comunista. Dall'altro lato, il malgoverno della DC durante gli ultimi trenta anni ha portato larghi settori di intellettuali e di lavoratori a rafforzare il partito di opposizione più forte, più attivo, e che quindi, apparentemente costituisce potenzialmente la forza di governo di 'ricambio. li Partito comunista si trova dunque sottoposto a due spinte contrastanti. Da un lato, la sua stessa origine e ideologia ed i suoi legami internazionali lo ~i:tano ~ restare fenno sulla sua posizione di opposmone, m attesa che si realizzino le condizioni favorevoli alla presa del potere. Vista con questa ottica, la sua partecipazione al governo non sarebbe che una mossa tattica, mirante a preparare il terreno alla realizzazione dell'obiettivo finale. Dall'altro lato, il fatto che i suoi stessi consensi, o almeno una parte notevole di essi, siano stati dati per ottenere un mutamento di politica e un nuovo modo di governare. opera in direzione di una realizzazione del cosiddetto •governo di emergenza-. Queste due spinte sono presenti all'interno del PCI, e possono essere anche individuate in due diverse tendenze, dando, beninteso, al rennine •tendenza• il significato particolare che può avere nell'ambiente comunista. Il PCI, tuttavia. non può accettare come linea strategica le sollecitazioni che provengono dalla seconda spinta; se lo facesse, dovrebbe cambiare la sua natura, e la sua collocazione, in campo internazionale. Nello stesso tempo. non può apertamente rifiutare di giuocare il ruolo •rifonnista•. senza rischiare di perdere consensi. Ciò spiega il fatto che, quando gli si presentano possibilità più concrete di inserimento nel governo, il PCI, invece di mostrarsi più condiscendente e agevolare cosi le forze che propongono il governo «di emergenza•, alza notevolmente il prezzo. Questa analisi dovrebbe essere tradotta in indicazioni di azione politica da parte dei partiti dell'alternativa socialista democratica e laica. Uno degli elementi qualificanti di tale azione dovrebbe essere un chiaro discorso rivolto all'elettorato comunista, mirante a dimostrare che il PCI non è e non sarà mai una forza di governo accettabile dall'area democratica. Di conseguenza, qualsiasi speranza nutrita da lavoratori e intellettuali di liquidare il regime democristiano, tramite il PCI-forza di governo, non è che una pia illusione, fuori della realtà politica italiana. Solo con un discorso così impostato. ovviamente articolato nelrambito di una consistente campagna di propaganda, si potrà puntare al ridimensionamento della forza elettorale del PCI e alla conquista di una parte di tale forza all'alternativa socialista democratica e laica. Sirio Di Giulwmaria Il nuovo indirizzo del Leviatano è in via Cicerone 44. 00193 Roma telefono 38.41.55 7

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