6 febbraio). •Il movimento a cui la OC darà inizio con il XIV Congresso - egli dice - valorizzerà tanto alcuni aspetti dei partiti minori quanto della sinistra, cercando di comporli in un quadro equilibrato e il più ampio possibile. Nella politica di solidarietà che la DC cercherà di rendere vincente vi è uno spazio politico per tutti i partiti, sostanzialmente proporzionato alla loro forza elettorale e culturale, e al loro reciproco complessivo bilanciamento•. Ecco, ancora una volta, l'aspirazione più profonda degli amici dell'on. Zaccagnini: non scegliere. Democristiani, più comunisti, più socialisti, più liberali, più socialdemocratici: l'importante è che ci siano tutti. •In questo disegno complesso e fine - conclude Pedrazzi - uno spazio molto significativo sarà certo riconosciuto al PCI, che già si muove nelle direzioni giuste, e più dovrà farlo, in politica estera e in politica economica. Ma il peso indubbiamente notevole del PCI verrà in qualche modo bilanciato da quello di altri alleati interni (che ci saranno)• ... Se non capiamo male, Pedrazzi vuole tanto Berlinguer quanto Pietro Longo e Zanone, per bilanciarli opportunamente. A questo punto c'è solo da augurarsi che la realtà delle cose insegni e imponga ai democristiani un poco di sana e robusta dialettica. che. come è noto. vive solo nella lotta e nella contraddizione. Bruno Anioni SOCIALISTI Nella paralisi NoN CAPITA sPEsso, È VERO, MA TALVOLTA qualcosa che 11011accade fa norizia. E così quel rivolgimenro inrerno po/irico e organiuarivo, che sembrava essere stato il pilì vistoso e concreto risultato del Comitato centrale socialista di metà gennaio, 11011 èancora avvenuto, né pare sia prossimo ad avvenire. Allo stato attuale, dunque, /'intentona diretta ad «ingabbiare» e ad «ammanettare» Craxi, si è risolta nel modo previsto da qualsiasi manuale della prassi politica italiana. Cioè con la paralisi del partito e con /"inizio dei tempi 1111111/ri. D"altra parte la stessa situazione politica 11011 lascia molto spazio al movimento, almeno fino alle co11c/usio11idel congresso della DC, malgrado le ferme e inutili richieste avanzate da 1111paio di mesi dalla sinistra del PSI di aprire la crisi del governo Cossiga, e subito. Con il e/re è stato dimostrato e/re si trattava di riclrieste irrealistiche e 1111ta111i110 capricciose. Anzi l'ironia della sorte l'Ira obbligata a votare la fiducia, sia pur tecnica. al 11overno. Ma se è vero e/re la riunione della Direzione del PSI -che avrebbe dovuto ribaltare l'assetto interno con la c'!s!ituzione di 1111«organismo collegiale con c~rattenst1c/1e politiclre e di coordinamento•, /a nstru.tturazrone dei settori operativi, dell'ammi11istrazro11ee della stampa socialista - 11011ha ancora avuto luogo, 11011 è altrettanto vero che non si si~no manif~state le prime discrasie tra il presidente e il segre(arto. La prima, in ordine di tempo, è stata I~ f?a~tec,p<:z•onedi Lombardi e Signorile, con relatw, d1scors1,al Congresso nazionale della FederaziolL LEVIATANO BETTINO CRAXI ne giovanile socialista, apertosi a Siena il giorno seguente la clriusura del Comitato centrale, e la pari assenza di Craxi, forse 11011fortuita, se si tien conto che nella FGSI la sinistra è maggioranza (80%) e gli autonomisti sono minoranza posta addirittura ali' opposizione. E qui vale, forse, la pena notare e/re i giovani autonomisti /ranno rifiutato di partecipare alla gestione del/' orgarriuazione accusando la sinistra,con 1111durissimo documento, di voler «sostituire alla dialettica unitaria la logica provocatoria dei cartelli e delle contrapposizioni di comodo, finaliuata ad interessi settari, così come già nel partito si è tentato di fare» e di aver «trasformato il Congresso in teatro degli sfoghi e dei livori di chi Irascambiato il PSI per lo scenario di urraguerra di bande». In quella sede il presidente del PSI 11011ha mancato di rimettere rrelgioco, con la consueta sclriettezza, le sue teorie di rottura le quali, partendo dalle tesi dell'alternativa e dal progetto socialista presentato al Congresso di Torino sono andate a firrire al «modo nuovo di produrre e di consumare», riproponendo la solita auardata immagirre di un PSI pitì a sinistra dei comunisti. Certo. con pitì garbo e dottrina di quel delegato e/re nella Conferenza operaia socialista (maggio 1977) affermò fra delirami applausi: «noi socialisti siamo l'uomo, i comunisti sono l'elefante che va guidato e orierrtato». L'ultima zuffa tra Craxi e la sinistra ha avuto come oggetto il solito torbido affaire EN I-Mazza111ie come teatro I' «Avanti!», a proposito della riclriesta -smentita-confermata dal 'ufficio stampa del partito - di convocazione della Direzione avanzata dal vice-segretario Signorile. Sull'organo socialista, infatti, è stata pubblicata /'8 febbraio una durissima lettera del suo vice-direttore, autoqualijìcatosi «di minoranza», nella quale Bettino Craxi è stato esplicitamente accusato di aver deciso /'atteggiamento del giornale sulla vicenda EN I «direttamente in forma esclusiva facendo valere la sua autorità nella duplice veste di direttore del/' «Avanti!. e di segretario del partito». Se il buon giorno si vede dal mattino, la mestizia delle nostre note arriva alla co11c/usio11ee/re lo sforzo di unità compiuto nel Comitato centrale si è, tutto sommato, risolto con l'annichilimento de/l'iniziativa socialista a/l'esterno e con la paralisi a/l'interno, ove le possibilità di rimaneggiamento saranno sempre pill improbabili, a meno che Craxi 11011si 5
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