passivo, con conseguente riduzione finale di imposta sul reddito. Questa evasione può, in alcuni casi, raggiungere livelli tali da creare l'interesse per i fornitori di ridurre anche il passivo e quindi di premere a loro volta sul fornitore a monte perché una parte delle merci siano fomite senza fattura. Nella logica del meccanismo dell'Iva, il sistema più semplice per ottenere la conoscenza di valori vicini ai redditi reali di ciascuno sarebbe quello di consentire ai consumatori finali estese e consistenti detrazioni di imposta per determinati prodotti o servizi. Se potesse detrarsi dall'impoposta sul reddito l'Iva relativa ai servizi medici, ai prodotti culturali (libri, ecc.), fino ad arrivare, perché no, alle stesse spese per l'alimentazione, i consumatori avrebbero l'interesse ad avere, insieme a questi servizi e prodotti, la documentazione relativa alla spesa sostenuta, imponendo al loro fornitore di denunciare quote crescenti del suo effettivo giro d'affari. Invece di percorrere questa strada naturale, il ministro Reviglio sembra invece intenzionato a tornare sulla vecchia via del «controllo», tramite una «ricevuta fiscale» non detraibile e però da possedere per essere esibita alla guardia di finanza, ora all'uscita dei ristoranti, domani all'uscita dallo studio medico o dalla carrozzeria o dall'avvocato. Una strada, quella prescelta da Reviglio, per un verso non percorribile: possibile che l'Italia discuta da un mese, senza rendersi conto di perdere tempo, sui controlli dei finanzieri sugli avventori dei ristoranti e nessuno dica chiaro e tondo che Alle Olimpiadi di Mosca solo se I) a Sacharov è consentito di tornare nella capitale 2) le truppe sovietiche vengono ritirate da/1' Afghanistan Per la prima volta dopo la fine della seconda guerra mondiale l'Unione Sovietica, Invadendo l'Afghanistan, ha inviato proprie truppe in un Paese al di fuori della zona di influenza riconosciuta a Yalta. Chi ha a cuore, nello stesso tempo, le sorti della pace mondiale e la salvaguardia della libertà e della democrazia non può tingere che non sia successo nulla. Se cosi facesse, incoraggerebbe l'aggressività dei sovietici, i quali, contando sull'impunità, riterrebbero di poter compiere altre azioni sul tipo dell'occupazione di Kabul. E alla fine delle aggressioni impunite v'è il rischio della guerra mondiale: Monaco dovrebbe pure aver insegnato qualcosa. Non basta 1tdeplorare», o anche t<COndannare», la brutale aggressione sovietica contro il popolo afghano. Bisogna c~mpiere ~tt! concreti che possano scoraggiare l'espansionismo sov,et,co. Occorre che l'URSS paghi qualche prezzo per le sue aggressioni. La via delle «ritorsioni,. non militari 1 sul terreno del commercio internazionale soprattutto, c, sembra dunque appropriata e adeguata. In questo contesto si inserisce laquestione delle Olimpiadi. D'altra parte sono state per prime le autorità sovietiche a IL LEVIATANO questi controlli non possono materialmente essere compiuti se non, dimostrativamente, per i primi giorni dopo l'entrata in vigore della «ricevuta fiscale»? E una strada, per altro verso, vessatoria, perché pretende di imporre ai singoli cittadini l'adempimento di procedure (conservare la «ricevuta») dalle quali non traggono beneficio e che attengono a doveri (il pagamento dell'Iva sul conto) che non competono loro. Per non dire poi del fatto che se, diversamente da come noi prevediamo, l'idea di Reviglio funzionasse e si riuscisse effettivamente a recuperare gli ottomila miliardi di Iva evasa, questa imponente cifra graverebbe non sugli operatori economici evasori. ma su tutti i cittadini. E che dunque sarebbe il caso di chiedersi se, contemporaneamente all'esigenza di una maggiore giustizia fiscale, non sia il caso di preoccuparsi anche del carico fiscale percentuale che, leggiamo sulla «Repubblica», diverrebbe per ogni italiano il più alto d'Europa, paragonabile solo a quello dell'Olanda. Un carico fiscale cui però non solo non corrispondono - né possono corrispondere - servizi pubblici all'olandese, ma che avverrebbe in un momento in cui, in tutto l'Occidente, crescono le preoccupazioni per l'elefantiasi degli apparati pubblici e si avverte l'esigenza di una spesa pubblica più oculata (e ridotta). In altre parole: oltre a preoccuparsi di chi non paga le tasse, non sarebbe il caso di preoccuparsi di chi le paga, e salate, riducendogliele e tagliando le spese improduttive dell'apparato pubblico di altrettanto? smentire chi vuole tenere separati sport e politica, arrestando e deportando. proprio in vista delle Olimpiadi. numerosi cittadini. Il boicottaggio dei giochi di Mosca sarebbe, dice Vladimir Bukovskij, •un colpo tremendo perii sistema sovietico, un colossale incoraggiamento per tutti i critici del regi meli>. Se questo è vero, è necessario che i Paesi democratici pongano precise condizioni, ragionevoli ed eque. per partecipare ai giochi. In particolare due condizioni ci sembrano irrinunciabili: la prima che, nello spirito di amicizia e fraternità tra i popoli che deve caratterizzare i giochi olimpici, cessi l'espulsione da Mosca dei cittadini la cui presenza le autorità considerano «indesiderabile,. e, in primo luogo, che sia consentito il ritorno di Andrej Sacharov nella capitale; la seconda che, nello spirito pacifico delle Olimpiadi, il Paese ospitante non sia nello stesso tempo impegnato in una guerra d'aggressione e che l'URSS ritiri quindi le sue truppe dal!' Afghanistan. Chiediamo quindi che le autorità italiane dichiarino fin d'ora con chiarezza che la partecipazione alle Olimpiadi di Mosca va subordinata al verificarsi delle due condizioni suddette. Giuseppe Bedeschi, Giorgio Benvenuto, Enzo Bettiza Lucio Colletti, Aldo Garosci, Carlo Ripa di Meana Rosario Romeo, Alberto Ronchey, Giulio Sa.elli PER ADERIRE A QUESTO APPELLO Rivolgersi alla Redazione del seuimanaJc ..o Ufllltano• -Via Ckffoet4'. Td. (06) Jl.41.55 -00193 Roma- Coo1ribu1iper il proseguimento di ques1a inizia1iva possonoessereversati sul conio correnle postale n. 58761008- intestato a ..11 Leviatano,.· viadell' Arco di Parma 13-00186 Roma specificando la causale J
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