Il Leviatano - anno II - n. 6 - 19 febbraio 1980

za un'opera di esclusione messa in atto da un sovrano che - come il Dio dei teologi - da un lato crea letteralmente la pace, dall'altro la difende attraverso il sacrificio (l'esclusione) del nemico. Attraverso l'uso della teologia politica Schmitt è in grado non soltanto di interpretare l'evoluzione delle moderne dottrine politiche e statuali, ma riesce anche ad analizzare la società pluralistica contemporanea. La crisi del nostro tempo, che è crisi dello Stato, è lo scontro incontrollato di diverse obbligazioni. di contrapposte fedeltà, ed è l'ultima grande crisi teolo-- gico--politica; da questa consapevolezza bisogna muovere per ricercare una nuova. difficile neutralizzazione. Attraverso il suo modello interpretativo, Schmitt è in grado di cogliere da una parte la straordinaria violenza centrifuga presente in un sistema politico, dall'altra di porre in evidenza le spinte centripete che aggrediscono corporativamente lo Stato, costringendolo a non più esplicare la sua funzione neutralizzante, ma a disperdersi anzi in un pan-interventismo della funzione pubblica, inconcludente e nevrotico: è la tesi suggestiva dello •Stato totale per debolezza,., elaborata da Schmitt negli anni della repubblica di Weimar. Che le tesi schmittiane abbiano rilevanza ai fini di un'analisi della situazione politica italiana è stato ben presto capito da una parte dell'area culturale marxista, e particolarmente dagli studiosi ex-operaisti di ambito comunista (Tronti e Cacciari soprattutto); ma, all'interno della sinistra, restano ancora fortissime resistenze nei riguardi di Schmitt, che, sulla scorta dei giudizi di Marcuse e Lukacs, viene da molti (Bolaffi, Valentini, De Giovanni, Roehrssen) considerato come ideologo della reazione autoritaria e fascista. Accostarsi con interesse a Schmitt implica anzitutto riconoscere la debolezza degli apparati concettuali specificamente politici del marxismo; e particolarmente di quella variante italica che è il gramscismo: alla nozione •volgare• di sovrastruttura e a quella più elaborata di egemonia, Tronti e Cacciari sostituiscono il concetto, di evidentissima derivazione schmittiana, di autonomia del politico, ed approdano così ad una concezione strategica della politica. Ciò significa, in breve. che acquista sempre maggior rilievo la valutazione dell'elemento strettamente politico/decisionistico come quello che è stato ed è tuttora realmente determinante (e non sovrastrutturale) nella formazione della concentrazione di potere borghese-moderna: è il •politico» che dà forma effettuale allo Stato del capitale, che delimita il suo territorio di efficacia, che plasma il •sociale• e ne fa campo di decisioni. Svelare la •genealogia• del •politico• come l'arcanum imperii della borghesia (che le ha permesso finora di governare il capitalismo e le sue crisi) significa anche individuare il vero terreno di lotta, che la sinistra ha a lungo misconosciuto, ed organizzare una nuova strategia. fornita di regole autonome, relativamente svincolata dal •sociale•. Mentre la nuova sinistra (Ferraioli, Zolo, Stame, Rovatti) insorge contro queste posizioni, bollate di teo-tecnocrazia ed accusate di non tener conto dei «bisogni» dei nuovi soggetti sociali antagonistici, t· :\ ·,-.} .. . }:·.. ~:t' .--,._,.,,.".'"' .. . ... ! ! ' ,. ~.,. ' \' TRAJ.:COLLA:l!(!._Rd,!ORI DEL. _, r ·.;1.f. «LEVIATANO·».. ·- ,. ~IUSEiPi_:~ÌlE - DO~~f~!e~~,~~L -- i_u- ~EPPE ei;;DESCHI • ENZO BETTIZf ':; VE!'!ERIO CATIANI • LUCIO COLLETTI - FRANCESCO COMPAGNA - VEZIO CRISAFULLI - RENZO . ' - ) DE FELICE - ALDO GAROSCI - ANTONIO MARc _ 'jTINO,- PIER CARLO MASINI - NICOLA MAT- ~TEUCCI - RENATO MIELI -SANDRO PETRICCIOi-NÌ; :~ROSARIO ROMEO - ALBERTO RONCHEY - !Do~ÉN1co SETTEMBRINI - EGm1O STERPA - iruù'sEPPE TAMBURRANO e PAOLO UNGARI f;\:_.:· . ' bisogna sottolineare come l'analisi schmittiana del •politico• sia utilizzata da Tronti e Cacciari soltanto come chiave per introdursi nella fortezza del nemico, rimanendo la riserva di fondo sulla necessità strutturale e teologica del principio d'esclusione, tema che al contrario in Schmitt è centrale. È soprattutto Cacciari ad insistere sulla •relatività• e sulla •elasticità• della decisione politica, sul fatto che questa non può essere •sostanziale» e teologica, ed insieme ad affermare che l'interesse strategico della classe operaia sarebbe di impedire una •chiusura» del complesso socio-politico. In ogni caso, queste riserve (siano una forma di cattiva coscienza oppure un tributo pagato all'operaismo) si rivelano contraddittorie e tolgono mordente all'uso delle categorie schmittiane, o meglio suggeriscono che queste non esplicano in ambito marxista tutto il loro potenziale critico. Pare dunque opportuno che la cultura liberaldemocratica (che finora - nonostante gli interventi di Miglio, tendenti a coniugare Schmitt con le tematiche scientifiche della bio-- politica e della sociobiologia - ha mantenuto il tradizionale sospetto verso il pensiero schmittiano, e lo ha criticato come irrazionalistico ed iperpolitico) faccia i conti in modo spregiudicato con questo pensatore cattolico, che molti cattolici non amano, e superi lo sconcerto che la teologia politica può provocare in un ambito tradizionalmente laico. «La lotta spirituale è più brutale delle battaglie fra •uomini•, ha scritto Schmitt, ad indicare che una posizione culturale, che voglia efficacemente far presa sulla realtà, deve analizzare fino in fondo le implicazioni politiche connesse alla propria prospettiva d'azione; attraverso un accorto uso delle categorie schmittiane la cultura liberal-democratica può collocarsi ormai sul terreno che i suoi stessi avversari le indicano a sfida: la dimensione, ineluttabilmente severa, del •politico•, che appare decisiva anche nell'ottica della ricostituzione e della difesa dello Stato di diritto. Carlo Galli ....,, - prnoo ~ Tribunok di Roma •- 1m1 del 6 lup> 1979. Pruzo: lir< 500. Almnlo: il d<Jr,po, Abbo<wnenti: aMUO 1;,. -- - strale lft•t1.000, esteroannuolire 30.000. Versamentisul conto corrente postale n. 51761008intcslatoa •Il Leviatano»- via deTI'Arco di Panna 1l - 00186 -.. Stampo SO.GE.MA. srl, via d; Santa Se<cnda, 2ll - 00166 Roma - TeL 69607'5 • Spcd. abb. post. ar. 2/7f//l, • ~ !oto- ~ dì 8eppe Fora - Prot,cuo gnoilCO dì Carla Volpolo -,Edwoai coop. a r.l .• u Lmouno- - Prctòdeocc prof. Rooario R....., • AaDo Il, n. 6 16 19 FEBBRAIO 1980

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==