possa trainarla» e prevedono, «com'è avvenuto in Inghilterra, Ungheria e Polonia, un mercato nero anche nel cafilpo delle prestazioni sanitarie»; e dall'altra parte, da ministro, non ha il coraggio di dire quello che pensano tutti, che la controriforma sanitaria è destinata al naufragio - al ministro Altissimo, dicevamo, «La Repubblica» ha chiesto: «~i l~cer~bbe operare lei, il cittadino Renato Alt1ss1mo, m queste condizioni» nelle strutture pubbliche? «Il punto non è questo», ha risposto il ministro; e ha proseguito tessendo gli elogi di una legge che il Partito liberale non ha votato. Ebbene, caro ministro, i/ punto è proprio questo. Le persone dotate di mezzi finanziari e di senso comune, compresi tutti i politici, non si fanno curare nelle strutture sanitarie pubbliche. Quelle le lasciano al popolo. Per loro scelgono le cliniche private, i medici fuori della mutua, i professori di nome. Con che faccia difende la sanità pubblica chi, giustamente, non se ne fida? Insomma, ciò che la grande maggioranza del Paese chiede è un governo serio, con un programma serio, con precisi impegni da rispettare con puntualità, in modo da ristabilire un rapporto di fiducia tra Paese e istituzioni. Un governo che, anzitutto, abbia una ferma posizione occidentale in politica estera, per garantire la nostra sicurezza, la nostra indipendenza, la nostra lil;>ertà. Iniziativa autonoma all'interno della NATO, dicono i comunisti. Siamo d'accordo, ma chiediamo un'iniziativa che vada nel senso contrario a quello che essi propongono. Né equidistanza, né neutralismo, né mediazione tra i blocchi: occorre invece un'iniziativa che, anziché .appiattirsi sulle posizioni più deboli dell'Occidente, comprenda anche i motivi di ricatto che l'URSS fa pesare sulla Germania occidentale e che supplisca con una posizione più forte all'oggettiva debolezza di chi ha il dovere di mantenere aperti i contatti con milioni di cittadini tedeschi colonizzati dai russi. Sicurezza all'interno: sostegno all'azione della magistratura e delle forze dell'ordine contro il . terrorismo, sul quale il recente voto di fiducia del parlamento ha dimostrato l'esistenza di una vastissima convergenza. Lotta vera contro l'inflazione, la cui causa fondamentale è l'espansione della spesa pubblica. È ora di finirla con i deficit delle aziende pubbliche: non c'è nessun motivo per cui lo Stato debba produrre, in perdita, cioè a spese di tutti noi, dai panettoni alle automobili. Lo Stato offra i servizi essenziali, mantenga la proprietà delle aziende economicamente sane e si disti, o chiuda, quelle che non riesce a gestire con efficienza. Giustizia fiscale, da ottenere imparando le tecniche adoperate nei Paesi più evoluti e senza inventare cervellotici e irrealizzabili meccanismi burocratici: ma soprattutto riduzione per tutti, a cominciare dai lavoratori dipendenti, del carico fiscale, tagliando di altrettanto le spese improduttive dello Stato e dell'amministrazione pubblica. Crediti per chi produce, non un soldo per chi IL LEVIATANO RENATO ALTISSIMO dissipa la ricchezza. Un servizio sanitario in cui ciascuno possa farsi curare da chi meglio crede, con un sussidio per i più disagiati. Regolamentazione del diritto di sciopero nei servizi pubblici. Difesa dei più deboli: giovani, anziani, handicappati, invalidi veri. Un termine fissato alla legge dell'equo canone per riattivare l'edilizia; un aiuto concreto a chi vuole comprarsi una casa. Investimenti nel Mezzogiorno. Una scuola che educhi, un'università non da terzo mondo. Vera libertà di stampa e di informazione, anzitutto abolendo il monopolio televisivo, poi liberalizzando il mercato della carta stampata ed eliminando lo scandalo della Sipra. Ma soprattutto pulizia e onestà nell'amministrazione pubblica. Tutti sanno che tutti i bilanci dei partiti pubblicati in questi giorni dai quotidiani sono falsi. Quando il 40% dei cittadini italiani si pronunciò contro questa legge sul finanziamento pubblico dei partiti, si promise che la legge sarebbe stata rivista, che i bilanci sarebbero stati controllati da altri che non dai partiti stessi. Che ne è di questa promessa? Come si può pensare che la gente abbia fiducia nelle istituzioni quando coloro che hanno in mano lo Stato, i partiti, per sopravvivere, ricorrono tutti, come tutti sanno, a «tangenti» di varia provenienza? Quando, in altre parole, tutti rubano? Il nuovo indirizzo del Leviatano è in via Cicerone 44 - 00193 Roma telefono 38.41.55 J
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