Il Leviatano - anno II - n. 5 - 12 febbraio 1980

CULTURA HOLLYWOOD Orge, delitti, suicidi e droghe IL MITO. AHIMÉ, AHIMÉ. QUALE SACRILEGIO. L'abbiamo detta, l'abbiamo scritta la parola blasfema, quella parola che da anni, per anni, ci hanno insegnato (e noi, da bravi scolaretti, abbiamo imparato a nostra volta a insegnarlo) a irridere, a combattere. Ma c'è di peggio. Abbiamo anche imparato a stabilire una sorta di razzistica (quanto fasulla) divisione in miti buoni e cattivi. O, per essere più esatti, una divisione fra coloro che «andavano con i tempi•, gli «intelligenti», i giusti che volevano «modificare il mondo• (e che quindi, di necessità rifiutavano il mito) e gli altri, i «beoti», i «succubi», quelli, insomma che, almeno in apparenza, erano pronti a farsi plagiare dal primo venuto e si facevano, quindi incantare dai miti e da ciò che essi, bene o male rappresentavano, avvoltolandosi, compiaciuti, nel fango della loro imbecillità e del loro spirito gregario. Così abbiamo imparato a giudicarli, così li abbiamo giudicati. Anche se, ovviamente, poi, c'erano anche dei miti che venivano allegramente spacciati per qualche cosa di diverso e che forse lo erano, ma che come miti erano affrontati e fagocitati: il mito dei padri e dei fratelli maggiori della rivoluzione. i Marx. i Lenin, gli Stalin. i Togliatti. i Di Vittorio. i Che Guevara, i Mao e via discorrendo. No, no, i miti blasfemi, condannabili, irrisori, fatui erano ben altri, quelli di cartapesta e di celluloide, quelli che, secondo un luogo comune accettato dalla «intelligentsia• internazionale, contribuivano ad alienarci, a trasformarci in robot eterodiretti, incapaci di pensare con la propria testa, bisognosi di un idolo su cui scaricare le proprie contraddizioni e frustrazioni. Fra di essi, c'era il mito dei miti, la gheenna, il cerchio più fondo dell'inferno, la tentazione più assurda, l'incarnazione di tutti i mali dell'Apocalisse, l'incarnazione della perfidia, malvagità, orrore, nefadezza del Capitalismo: Hollywood. Hollywood, universo colorato e fastoso, castello di Alcina delle immagini menzognere, Hollywood, officina di una industria che trasformava la «settima arte• in qualche cosa di degradato e un poco osceno. Hollywood, con i suoi divi e le sue dive di cartapesta, con il suo firmamento artificiale, con le sue menzogne, le sue brutture, Hollywood che tarpava le ali ai veri artisti, che cacciava uomini come Chaplin, che soffocava personalità artistiche come Stroheim e Orson Welles, Hollywood che avallava con il suo cinismo i peggiori crimini della politica e del costume americani. Hollywood, un poco stupida, un poco volgare, un poco beota, come Disneyland, come un immenso Luna Park, tutto programmato, tutto prestabilito, l'unica cosa che conta è la dea Mammona, il dollaro, l'affare; di fronte al dollaro non indietreggia davanti a nulla, si distruggono uomini, cose, 12 HUMPHREY BOGART persone, basti pensare come Hollywood ha trattato quel poveraccio di Fitzgerald che era sbarcato là in cerca di aiuto e di denaro e che non ha ricevuto in cambio che umiliazioni e violenze, a come ha respinto brutalmente quel genio di Brecht, basti pensare a come ha polverizzato personalità come Marilyn Monrore, Montgomery Clift, James Dean. Sembrava tutto così chiaro, lampante, senza possibili equivoci, che non si trovava una sola persona intelligente che avesse il «cattivo senso» o il pessimo coraggio di levarsi in piedi, per difendere quel luogo (e quel simbolo) di abominio. Il tempo è trascorso molte idee preconcette sono cadute, Hollywood è a~data in pensione, ma questo giudizio, almeno fra gli intellettuali, è rimasto: saldo come una roccia. Sia ben chiaro. lo per primo non sono affatto innocente. Al contrario, di sassi in piccionaia con la prosopopea di chi vuol parlare di cose tanto più grandi di lui, ne ho tirati tanti. L'America: puah! Hollywood: che vergogna! L'industria cinematografica: che tristezza! E il pubblico, e il pubblico che si commuoveva a Ben Hur o a Via col vento, era composto da una massa «semiamorfa inconscia» di poveracci, che non si 12 FEBBRAIO /980

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