Il Leviatano - anno II - n. 5 - 12 febbraio 1980

GUATEMALA Un governo di assassini AuuNE SEITIMANE oil soNo, QUESTOGIORnale, commentando l'occupazione dell'ambasciata americana a Teheran, ha parlato tra i primi della gravità di questo gesto che per la prima volta vedeva la violazione di un 'ambasciata e la cattura del personale diplomatico realizzate con l'approvazione del governo di un Paese. Quanto avevamo detto allora deve essere ripetuto oggi con maggior forza per il massacro perpetrato dalle forze di polizia del Guatemala all'interno dell'ambasciata di Spagna. Quaranta contadini sono entrati pacificamente il 30 gennaio nella sede dell'ambasciata spagnola per protestare contro le repressioni della polizia nella regione del Quiche e ne sono usciti poche ore dopo cadaveri carbonizzati. Nonostante l'ambasciatore spagnolo avesse avvertito le autorità che l'occupazione era assolutamente pacifica e non presentava nessun pericolo per il personale spagnolo, e avesse inoltre richiesto esplicitamente alla polizia di ritirarsi e non violare l'extraterritorialità dell'ambasciata, questa entrava nell'edificio facendosi strada a colpi d'ascia per catturare i dimostranti. li fatto che il governo guatemalteco abbia cercato in seguito di trovare giustificazioni per l'accaduto (con la versione di un incidente verificatosi nel tentativo di arrestare un gruppo di terroristi travestiti da pacifici contadini) non ha ovviamente convinto nessuno, e in primo luogo la Spagna che ha rotto le relazioni diplomatiche con il Guatemala. li massacro di Città del Guatemala si inquadra perfettamente nella strategia di annientamento delle opposizioni portata avanti dalle autorità militari del Paese in questi ultimi anni. Divisa al suo interno tra una ex classe agraria di grandi proprietari terrieri e una classe emergente di industriali arricchiti e ;ertici militari, l'oligarchia guatemalteca trova tuttavia la sua unità nell'opporsi a qualunque forma di democratizzazione. Negli ultimi mesi, secondo un rapporto di Amnesty lnternational, confermato tra J'altro da tutti i rappresentanti stranieri in Guatemala, sono state eliminate dalla polizia o da varie bande armate della destra al potere oltre duemila persone impegnate in qualche modo nell'opposizione al governo. In particolare, negli ultimi mesi, sono stati presi di mira esponenti delle forze moderate che avrebbero potuto in qualche modo presentarsi come possibili soluzioni di ricambio alla gestione terroristica del generale Lucas e dell'oligarchia militare. Un anno fa è stato assassinato Alberto Fuentes Mohr, di tendenze socialdemocratiche. Due mesi dopo Manuel Colom Argueta, fondatore del Fronte unito della rivoluzione (FUR) anch'esso di tendenze socialdemocratiche. Questa scelta da parte del governo ha accresciuto le preoccupazioni degli Stati Uniti per l'evoluzione della situazione e negli ultimi mesi si sono moltiplicati i viaggi dei consiglieri americani nel Guatemala per studiare soluzioni di ricambio. Ciò ha accentuato ancora di più la violenza della reazione della destra, come dimostrano bene i fatti degli ultimi giorni. 10 Disgustato dall'accentuarsi delle repressioni, il vicepresidente guatemalteco F.V. Kramer ha deciso alla fine di gennaio di dare le dimissioni. Spiegando la sua decisione ai giornalisti, Kramer ha dichiarato di aver accettato la carica di vicepresidente per sviluppare il processo di democratizzazione promesso dall'oligarchia al potere (processo che aveva tra l'altro portato alla legalizzazione di alcuni partiti moderati), ma di aver constatato che questo tentativo si era rivelato impossibile e che la sua permanenza al governo sarebbe servita solo di alibi per le forze al potere. Kramer ha aggiunto che questa politica del governo ha come solo effetto quello di favorire le forze di estrema sinistra e in particolare quelle più estremiste che praticano la violenza e il terrorismo, e ha aggiunto che se non si porrà fine a questa politica il Guatemala si troverà consegnato in mano ai comunisti. Pochi giorni dopo queste gravissime affermazioni dell'esponente politico moderato, i fatti dell'ambasciata spagnola sono giunti puntualmente a confermarne le previsioni. li massacro che la polizia ha effettuato segna la volontà della destra di bruciarsi tulli i ponti alle spalle e di spingere l'opposizione· moderata in un fronte comune con l'estrema sinistra e con le forze della guerriglia. Le notizie delle ultime ore confermano appunto che si va formando un fronte contro la repressione che comprende tulle le forze politiche non di governo. L'intento della destra reazionaria è di mettere gli Stati Uniti con le spalle al muro: o appoggiare i sanguinari boia di Città del Guatemala o lasciare cadere anche il Guatemala, dopo il Nicaragua, in mano a una rivoluzione dagli esiti incerti. Si tratta però di un calcolo miope e precipitoso, sia perché in ogni caso affretta la fine dell'oligarchia al potere ingigantendo l'opposizione, sia perché non tiene conto della consistenza delle forze di opposizione moderata nel Paese. Certo la repressione bestiale di questi mesi rende tutte le strade moderate e incruente piu difficili; certo il massacro dell'ambasciata segna un punto di non ritorno nella vita del Guatemala; ma le forze impegnate nella battaglia per la democrazia hanno ancora delle frecce al loro arco e devono comunque usarle subito, senza ulteriori esitazioni nei confronti della destra fascista, pena altrimenti il rischio della scomparsa. Aldo G. Ricci AFGHANISTAN Troppo generosi! L PROPAGANDA DELL'IMPERIALISMO NON SI lascia scappare nessuna occasione per diffamare la patria del socialismo, e approfitta di tutte le sue incertezze e ingenuità. È di questi giorni fa notizia che i superstiti ~leivillaggio di Kera/a in Afghanistan ham!o rivelato ti massacro di 1.170 uomini e ragazzi, realizzato da parte del 'esercito filosovietico di Taraki e di 20 consiglieri sovietici. Nell'aprile del 1979, dopo. 1111 a!tacco dei ribelli islamici, la popolazione del v1lla[fg10venne radunata e invitata a inneggiare a Tarakt: per tutta rtsposta i provocatori di Kerala cominciarono a inneggiare ad Allah. Separati gli 12 FEBBRAIO /980

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