RENZO DE FELICE Profumo d'Ottocento SALVO CASI PARTICOLARI-E PENSO soprattutto alla socialdemocrazia tedesca, non solo per le vicende del dopoguerra, ma anche perché quel partito è quello che più degli altri è riuscito, sia pure parzialmente, a rinnovare il proprio bagaglio culturale -, mi sembra che la debolezza dei partiti socialdemocratici e socialisti in genere trovi la sua spiegazione oggi in due cause: la prima è una incapacità di adeguare l'ideologia, diciamo più semplicemente la cultura, che è sostanzialmente di tipo ottocentesco, tutt'al più tardo-ottocentesco, alla realtà moderna. Ciò rende, secondo me, ai socialdemocratici non solo più difficile l'agire politico, ma anche il proselitismo nelle aree dei tecnici, nelle aree più moderne delle singole società nazionali. L'altra, invece, che è poi connessa con la prima - sono due facce di uno stesso problema, che proprio in questi giorni è stato enunciato, trattato, nei suoi termini generali, nell'introduzione di George Mosse al volume degli scritti di Aldo Moro - è il fatto che la società moderna, piaccia o non piaccia, la società di massa contemporanea, vive, a livello di massa appunto, se riesce a catturare l'immaginazione, i miti, i simboli e quindi le speranze e le aspirazioni della gente. I partiti socialdemocratici e socialisti dimostrano sempre meno questa capacità. Su muovono sostanzialmente con una tematica che essi dicono essere di massa, ma che si riferisce invece alla mentalità di massa di tipo tardo-ottocentesco, o del primo novecento, prima che si affermi la disintegrazione della società e la sua ricostituzione nei termini moderni e veramente di massa. Cosi il marxismo e altri simili ideologie sono diventate delle etichette, più o meno retoriche, che si sono dovute adattare alla realtà politica e che però né a livello di élite né a livello di massa sono funzionanti. La socialdemocrazia è quindi, a mio parere, in declino anche dove ha avuto nel passato un certo seguito, verrà lentamente ma inesorabilmente erosa, direi schematicamente, da destra e da sinistra, con un logoramento e una dispersione di forze e di personalità proprie. A meno che, con un'operazione culturale coraggiosa e lungimirante, non riesca a compiere un radicale rinnovamento. 8 ROSARIO ROMEO Non basta la buona volontà Ù RAGIONI DELLA DEBOLEZZA DELLA socialdemocrazia in Italia vanno anzitutto ricercate nel fatto che il movimento socialista ha avuto origine quando gran parte dell'Italia non era industrializzata, era ancora un Paese in buona parte contadino. Fin dall'inizio vi furono quindi forti elementi di tipo anarcoide. Il Partito socialista italiano si è sì costituito scindendosi dagli anarchici, ma la presenza di spinte anarchiche nel movimento operaio italiano era molto forte, al punto che in nessun Paese come in Italia, se si eccettua la Spagna, Bakunin e l'anarchismo avevano avuto successo. Il movimento socialista italiano ha avuto perciò sempre una posizione oscillante tra l'esigenza di mantenere i contatti con le masse aperte alle suggestioni ribellistiche e la volontà di inserirle nel quadro di un ordinamento parlamentare. Basti pensare a moti come i fasci siciliani, che erano diretti dai socialisti, e che finirono per essere caratterizzati da tumulti di piazza, scontri a fuoco con l'esercito, con la polizia, ecc. Lo stesso Turati è emblematico di questa duplicità, quando fu costretto a prendere posizione in appoggio a movimenti come quello della settimana rossa, che avevano invece protagonisti e finalità non inseribili in un quadro di democrazia parlamentare. Più in generale ancora si può dire che l'Italia è un Paese profondamente diviso, in cui la mancanza di una solida base sociale comune tra Nord e Sud, tra città e campagna, ha sempre alimentato una contrapposizione tra forze di governo e forze alternative non al governo, ma al regime. La socialdemocrazia che per sua natura rappresenta un'alternativa all'interno delle regole del gioco, sia pure con possibilità di profondissime mutazioni del sistema sociale, ha avuto quindi una vita difficile. Un'altra cosa da considerare è che le socialdemocrazie in tanto riescono a realizzare vasti mutamenti all'interno del sistema in quanto sono capaci di dar vita a organizzazioni estremamente complesse, caratterizzate da una capacità di pianificazione e di programmazione molto estesa. Tutti i servizi sociali moderni, se vogliono funzionare, esigono un livello di efficienza tecnico-organizzativa altissimo: in Italia questo livello di efficienza tecnica non è rag22 GENNAIO /980
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