Il Leviatano - anno II - n. 2 - 22 gennaio 1980

ERETICI GIROLAMO COTRONEO La norma non è la libertà nUANDO HEGEL SCRNEVA CHE •LA STORIA cm' mondo è il progresso nella coscienza della libertà,., non soltanto sbagliava nell'identificare, come è stato notato, la tensione «verso una maggiore libertà politica manifestatasi negli ultimi secoli in Europa,. con «un piano storico-universale dello spirito mondiale". ma commetteva anche l'errore storico di sostenere che «solo le nazioni germaniche sono giunte nel cristianesimo alla coscienza che l'uomo come uomo è libero, che la libertà dello spirito costituisce la sua più propria natura,., Se infatti andiamo a guardare dove e quando in Europa nacque qualcosa che può essere definito come «coscienza della libertà•, non è difficile giungere alla conclusione che essa non nacque nelle «foreste di Germania•, come forse credeva Hegel. ma da una «eresia• che si è presentata come una «deviazione radicale dall'ortodossia tradizionale di società autoritarie e conformiste•; una «eresia» che, diventata «patrimonio comune di un numero sufficiente di persone•, fece la sua prova storica nelle vittoriose rivoluzioni del 1688,del 1776e del 1789, introducendo «prima in Gran Bretagna, negli Stati Uniti ed in Francia, poi in numerosi Stati di ogni continente, la struttura istituzionale chiamata da cinque generazioni in qua liberale». Queste ultime citazioni - tratte dal recente lavoro di Max Salvadori. L'eresia liberale, apparso a Bologna, presso Forni - sono, da sole, sufficientemente indicative della tesi di fondo che anima il libro, secondo cui «la nonna dell'organizzazione sociale•, la sua «ortodossia., sarebbero l'assolutismo e il confonnismo; considerando infatti l'esperienza di tutti i popoli di tutti i continenti, è facile rilevare «che la nonnalità della struttura istituzionale è rappresentata dall'autoritarismo•. Partendo da questa premessa si intende perché Salvadori parli di •eresia liberale•, eresia che sarebbe tale non soltanto rispetto alla storia del mondo, ma anche rispetto alla stessa storia dell'Occidente europeo. Quella infatti da lui chiamata la «deviazione euro-atlantica•, cioè il fatto che in Europa, «malgrado i molti sforzi compiuti• verso questa direzione, un «sistema stabile di istituzioni autoritarie• non riuscì mai a consolidarsi, è un avvenimento che «nel contesto dello schema storico mondiale• si sarebbe manifestato «non perché gli occidentali lo avessero voluto, ma semplicemente perché così avvenne (e sarebbe potuto non avvenire)•. In questo contesto nacque l'eresia liberale: e se «la deviazione dall'ortodossia autoritaria non era stata voluta, l'eresia lo fu»: infatti. «fra i tanti movimenti che apparvero nel mondo occidentale durante quindici secoli, ci fu anche quello di quanti vollero fare della libertà la base del loro modo di vita, vollero istituzionalizzarla•. Tuttavia il pensiero e la prassi politica liberali sono «più che mai eresia». Questo perché, a dire di Salvadori, chi •parla della libertà come aspirazione profondamente sentita dalla maggioranza inganna se stesso e gli altri•, perché «la libertà come autonomia. dignità e responsabilità del singolo è un'aspirazione che pochi posseggono», infatti, «pur variando le culture, la maggioranza degli occidentali di ogni etnia e di ogni periodo hanno aspirato - esattamente come la maggior parte del resto dell'umanità - alla quiete, la stabilità politica, la sicurezza spirituale (e la semisonnolenza che a lungo andare è il frutto di quiete, stabilità e sicurezza spirituale) che per consenso quasi sempre maggioritario e spesso integralmente totale, sono desiderabili e vengono garantite da assolutismo politico, conformismo intellettuale e controllo più o meno integrale dello stato sull'economia». La conclusione è la constatazione che oggi soltanto una piccola minoranza di nazioni rappresenta la «odiata e disprezzata» civiltà liberale, la quale onnai non è più che «un'isola r6sa dalla marea autoritaria in piena ascesa e sempre più totalitaria». Non è quindi vago il pericolo che l'umanità intera possa «tornare all'autoritarismo e al conformismo del passato che ha preceduto l'era liberale - un autoritarismo e un confonnismo più efficienti che mai grazie al progresso scientifico che l'emancipazione delle menti aveva reso possibile, e perciò più integrale». La storia si diverte spesso a smentire le profezie (anche e soprattutto quelle «scientifiche•), ma qui non si tratta di una profezia. bensì di una possibilità che non possiamo non tenere in conto, soprattutto ove si pensi che essa è prospettata da più di un filosofo o sociologo contemporaneo: se poi guardiamo la storia dell'Occidente possiamo constatare come l'«eresia» liberale è qui nata perché esso. prima del secolo ventesimo. ha conosciuto tirannie sanguinarie, despoti folli, cieco autoritarismo, ma non ha mai veramente conosciuto il «dominio integrale», il totalitarismo autentico. In Occidente infatti (prima dei fascismi italiano e soprattutto tedesco dei decenni scorsi) non è mai sorto «un potere centrale capace di imporre a tutti aut9ritarismo e conformismo»: autorità politica, autorità civile, autorità religiosa. autorità economica. non sono mai state unificate sotto un unico scettro. Questo frazionamento del potere, comincia ora a vacillare: l'autorità religiosa, nel «razionalissimo• Occidente, ha perso molto della sua presa; lo Stato invade sempre di più la sfera economica mettendo in discussione il principio (liberale) della proprietà privata; la società civile è lentament~, ~a continuamente, occupata da quelle forze totalitane che hanno compreso come la conquista integrale del potere alla quale aspirano passi attraverso I' «egemonia• su di essa. Sono fenomeni che in Italia forse più che altrove tocchiamo continuamente con mano: il che fa pensare che potrermr. .J noi avere il triste privilegio di vivere per prim~ la_catastrofe del liberalismo. ,,. "' RqiSlnlD0nc pn:NO il Tri>unale di R.oma n. 1m7 del 6 lupo 1979. Pruro: tire $00. Armraao: il doppòo. Abbo<wncnti: ....,.., lò,c 20.000, ...,._ strale lire t 1.000, estero annuo lire 30.000. VersamentisuJconto corrente postale n. 58761008intcslalo a •Il Leviatano- - via dcli'Arco di Panna 13 • 00186 Roma>. 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