sero per il bene dei russi; non hanno creduto che nei Paesi socialisti vi fosse l'eguaglianza; non hanno creduto che la repressione in Ungheria o l'invasione della Cecoslovacchia fossero un aiuto fraterno. Dove non c'era libertà. hanno, abbiamo creduto. saputo. detto che non c'era. Dove c'era bestiale sfruttamento. l'abbiamo riconosciuto. Dove c'era fanatismo. intolleranza, inciviltà lo abbiamo francamente detto. Ma abbiamo anche creduto che questo non dipendesse dalla base economica del socialismo. Seguendo Trotskij abbiamo creduto che si dovesse mantenere la proprietà statale dei mezzi di produzione e aggiungervi la democrazia; anzi abbiamo pensato che su quella base materiale si sarebbe potuta innestare una democrazia migliore di quella occidentale. la democrazia dei consigli. la democrnzia diretta. Come spiegavamo che proprio là dove c'era la base materiale del socialismo vi fosse la più spietata dittatura della storia? Ce ne demmo tante spiegazioni: l'arretratezza della Russia. la distruzione della classe operaia durante la guerra civile. la morte di Lenin, l'avvento al potere di una burocrazia proliferata nella subcultura dello zarismo. l'accerchiamento capitalista. Tutto poteva spiegare la «degenerazione». purché si mantenesse fermo che il «socialismo» era un'altra cosa. e una cosa possibile nella libertà. Gli anni settanta non possono non averci fatto cambiare idea. Primo: perché il ripetersi del fenomeno della dittatura più feroce in tutti i paesi a base economica socialista smentiva tutte le nostre spiegazioni. fondate sulla peculiarità della rivoluzione russa. Secondo: perché. partendo dall'esperienza storica. abbiamo finito per ripensare anche alla nostra teoria. Se il socialismo deve coniugarsi con la libertà. esso deve nascere dalla società così come essa è e come evolve: non può essere un atto di violenza contro la società. Ma la società. invece di semplificarsi in due classi di irriducibili nemici. come prevedeva Marx. permane articolata. anzi diviene più articolata. ape11aa mille e mille idee e iniziative che il collettivismo soffocherebbe. Siamo giunti insomma alla conclusione che se per socialismo si intende tutta l'economia nelle IL LEVIATANO mani dello Stato. esso non può che essere profondamente illiberale. Anzi. che quanto più l'economia è nelle mani dello Stato - anche se a volte l'intervento statale può essere necessario-. tanto più lo Stato è illiberale. In conclusione. la difesa dei valori di libertà e di democrazia implica che anche l'economia. come l'arte, la cultura. la scienza. dipendano il meno possibile dallo Stato. Ci conferma in queste convinzioni l"esito cui sono pervenuti coloro che. a tutti i costi e nonostante tutte le lezioni. hanno voluto proseguire. anche in Italia. sulla strada della rivoluzione. della violenza contro la società. Non vogliamo disquisire su chi sia personalmente colpevole e chi sia innocente. Ma è certo dalle convinzioni rivoluzionarie portate al fanatismo. cioè mantenute nonostante le lezioni degli anni settanta. che nasce quel museo degli orrori in cui si vedono i compagni uccidere i compagni. e poi uccidere i complici quando dubitano della giustezza della strada intrapresa e divengono 5
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