Il Leviatano - anno II - n. 1 - 15 gennaio 1980

condotta da un'équipe. Ora. eravamo al potere da più di sei mesi senza che nessuna équipe di direzione fosse stata formata. In più occasioni ponemmo allora il problema a Fidel; gli dicemmo che era necessario definire certe cose. tracciare chiaramente la linea ideologica della rivoluzione dal momento che sussistevano numerose incoerenze. Si era parlato di rivoluzione democratica, si era promesso di ristabilire la Costituzione del 1940e tante cose ancora. ma era necessario. per tutto ciò. una chiara e definita teoria rivoluzionaria. Castro ci dava ragione: «Sì. lo so. Lo faremo ... •. Ma il tempo passava e niente cambiava. Dopo molte discussioni con Castro e dopo avergli inviato una lettera personale in luglio. nella quale presentavo le mie dimissioni dalle forze armate. decisi in ottobre - precisamente il 19 ottobre 1959- di ritirarmi dalla direzione rivoluzionaria e dalle file dell'esercito. In ottobre ormai mi era chiaro che la rivoluzione aveva preso un altro cammino. che il motto della Sierra Madre. «la libertà o la morte». si era trasformato in qualcosa di ben diverso e negativo: «dare la morte alla libertà». Non ero fatto per quelle cose e dissi a Castro: «No». Gli feci sapere personalmente la mia decisione ed inviai una seconda lettera di dimissioni allo stato maggiore affinché mi potessi ritirare e tornare alla mia occupazione di istitutore. L'educazione mi ha sempre appassionato. non così le caserme: vi ho vissuto. lavorato. organizzato ma solo per dovere rivoluzionario. Dal momento che la rivoluzione si era colorata di un'altra tinta. il mio dovere verso le forze armate era terminato. P.G.: Ed è stata questa quella che hanno chiamato la sua congiura? H.M.: Sì. Le racconto qual'è stata la risposta di Castro alla mia lettera di dimissioni. Fu una risposta inattesa. assurda. una risposta vile e sleale. Gli avevo inviato una lettera il 19 ottobre. il giorno seguente aspettavo che qualcuno mi venisse a rilevare dal comando come avevo chiesto: aspettavo cioè il mio successore. colui che avrebbe preso l'incarico del comando per il distretto militare di Camagiiey. IL LEVIATANO Nella notte tra il 20 e il 21 ottobre, esattamente alle prime ore del 21, avemmo la sorpresa di ascoltare dalla radio che vi era una rivolta a Camagiiey. Secondo la radio c'era stato un tradimento: noi eravamo in realtà alleati di Batista e dei suoi partigiani rifugiati a Miami. e stavamo impedendo la realizzazione del piano di riforma agraria e non accettavamo le decisioni del potere centrale e del comando delle forze armate. Furono diffuse insomma tutta una serie di insulti. di bugie. di calunnie. di menzogne disgustose. Tra noi l'indignazione fu tale che per un attimo perdemmo la testa. ma poi capimmo che tutto ciò non era che un tranello. un'imboscata per attirarci verso la stazione della radio di Camagiiey e per obbligarci a prendere misure radicali. Non lo facemmo. restammo tranquillamente ad aspettare in caserma. convinti di non essere né dei sediziosi. né dei traditori e che la verità avrebbe trionfato. Nella mattinata arrivò il comandante Camilo Cienfuegos, un buon amico all'epoca della Sierra; mi disse che io e i miei ufficiali dovevamo consegnare il comando e considerarci in stato d'arresto. Mi arrestarono. mi gettarono in una cella d'isolamento; cinque giorni più tardi - trovandomi sempre nella cella della fortezza di Maure dove non c'era né acqua né un buco per i bisogni - Castro riunì il popolo di fronte al palazzo presidenziale e fece votare per alzata di mani la mia condanna a morte. In seguito. ci fu il processo e la sentenza. Avendo impiegato tutti i mezzi per far credere a una congiura in Camagiiey. a un tentativo di tradimento. martellando senza sosta l'opinione pubblica per creare le condizioni necessarie ad una sentenza severa contro i responsabili di questo supposto tradimento. il processo si svolse. naturalmente. nella più pura tradizione della farsa. anzi della tragi-commedia. Il tribunale confermò la sentenza di morte e si fece tutto il possibile per condurmi dinnanzi al plotone d'esecuzione. Furono commesse tante di quelle irregolarità durante il processo. che esso si trasformò da azione giudiziaria in spettacolo da circo. in spettacolo a sensazione. 21

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