nista solo alla condizione che il partito stesso compia dei passi in avanti nella strada del potere. I «sacrifici» non possono essere richiesti alle masse senza una contropartita: questa contropartita è il «cambiamento nel modo di governare». i comunisti al governo. I sacrifici dunque vanno accettati solo se finalizzati a un «cambiamento», il cui primo segno è la partecipazione dei comunisti al governo. Ma delle due l'una: o il cambiamento che i comunisti al governo realizzerebbero è un cambiamento del sistema. e allora non si comprende perché essi pretendano che i partiti che il sistema non vogliono cambiare li chiamino al governo; oppure è solo un cambiamento di gestione politica nel sistema; e allora, nella logica di questo sistema. affrontare la crisi significa imporre al Paese i sacrifici di cui parla Amendola. E in questo caso non si vede perché le piazze. le assemblee operaie, le manifestazioni che il PCI teme oggi nel caso in cui chiedesse i sacrifici necessari non si rivolgerebbero contro il PCI quando il PCI, al governo. chiedesse esattamente le cose che Amendola ritiene debbano esser chieste oggi. Le due linee che si sono affrontate al recente Comitato centrale comunista sono dunque: quella d'Amendola. che accetta la logica economico-politica del sistema e, solo su questa base, pone la candidatura dei comunisti a essere DISEGNO DI RAFFAELLA OTTA V/ANI considerati un partito come gli altri. disponibile sì per alleanze di governo, ma responsabile nel suo ruolo di opposizione; quella di Berlinguer, che dà la preminenza al problema del potere e nella quale l'accettazione del sistema economico e del sistema politico italiano sono solo uno strumento tattico. La prima è più o meno simile a quella di tutti i movimenti socialisti occidentali; la seconda è invece tipicamente «leninista», nP; senso che tutto subordina alla questione oel potere. (Signorile ci spiegherà in che senso la seconda linea, quella leninista, costituisca, com 'egli ha dichiarato, un «passo in avanti» rispetto alla linea amendoliana). Con ciò non si vuole concludere che se il Partito comunista avesse, nella sua maggiore istanza decisionale. scelto la linea di Amendola anziché quella rivoluzionaria di Ingrao e Berlinguer, tutti i problemi di una omogeneizzazione del PCI al sistema democratico occidentale sarebbero risolti. Rimarrebbero le questioni del legame con l'URSS e il centralismo democratico. tanto per fare due esempi. Ma certo una linea come quella di Amendola, se avesse potuto essere fatta propria dal PCI, avrebbe costituito una buona premessa: il centralismo democratico. infatti. anche da questa discussione qualche colpo l'ha avuto; e un partito comunista deciso a difendere il sistema fino in fondo difficilmente troverebbe ancora per molto tempo comprensione a Mosca. IN R.lcSP05TA AL COMPAGNO AMENDOLA ... IL LEVIATANO 3
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