riorità occidentale nei missili a medio raggio, o di «teatro». cioè capaci di colpire gli obiettivi che si trovano su un determinato teatro operativo (l'Europa. nel nostro caso. oppure l'Asia orientale. e così avanti). La parità strategica, ossia nelle armi che possono colpire reciprocamente Unione Sovietica e Stati Uniti, è un fatto, consacrato dal Salt 2. Nel «teatro», o scacchiere, europeo, esistono in abbondanza, dalla nostra parte,specialmente in Germania, armi atomiche tattiche, da impiegare a breve raggio. sul campo di battaglia o nelle immediate retrovie. mentre mancano missili o altri vettori di media portata che fronteggino gli SS 20 dell'antagonista. Questi missili sovietici vengono schierati al ritmo. pare. di uno ogni sei giorni e possono distruggere a centinaia obiettivi militari e civili nell'Europa atlantica. Contro di essi non esiste risposta se non nelle armi strategiche americane che. una volta lanciate .. provocherebbero una rappresaglia quasi immediata e altrettanto distruttiva sugli Stati Uniti. Se ne può dedurre che il deterrente americano, fondato com'era negli anni '50 e nei primi '60 sulla schiacciante superiorità atomica in confronto ai rivali, non è più valido. perché difficilmente gli Stati Uniti, e per essi il presidente, si rassegnerebbero a subire la distruzione di gran parte dei propri insediamenti civili per rispondere alla devastazione dei territori alleati. È vero che anche la controffensiva per mezzo delle nuove armi americane a medio raggio come i Cruise e i Pershing da schierare in Europa dipenderebbe almeno per metà dagli americani. Vigerebbe, probabilmente, il sistema delle doppie chiavi, l'una in mano a un· ufficiale americano, e l'altra inmano a un ufficiale del paese che accolga i nuovi sistemi di armi. Per lanciare gli ordigni occorrerebbero tutte e due le chiavi. Dunque, il presidente degli Stati Uniti potrebbe ancora esercitare un diritto di veto sulla ritorsione contro un attacco degli SS 20, distruttivo per uno o più paesi europei. Ma almeno dal punto di vista militare si darebbe una precisa risposta agli SS 20; e i sovietici resterebbero in dubbio sulla possibilità di ricevere come rappresaglia quel che avrebbero dato, senza che dovessero entrare in gioco le ancora più spaventose armi strategiche. L'equilibrio sarebbe ristabilito. Terribile equilibrio. lo so bene, ma meno pericoloso di uno squilibrio che possa tentare la superpotenza espansionistica. che è l'URSS. a fare minacce e ricatti contro la poco difesa Europa. o anche. in circostanze che si possono prevedere, in momenti di pericolo gravissimo a decidere un attacco di sorpresa per eliminare l'apparato militare dell'Occidente sul continente europeo. Avere chiari i termini della discussione significa comprendere meglio il significato della polemica che su questo argomento sta avvenendo in Italia. Lascio da parte il comportamento dell'ex presidente Andreotti. che ha a cuore soltanto gli interessi della Chiesa e quelli suoi personali come uomo di potere, e del resto non si cura. Se IL LEVIATANO nori si tiene conto di questa eccezione, finora nei partiti italiani che contano è prevalsa l'opinione di accettare le nuove armi americane, che saranno pronte solo fra tre anni. e di negoziare con i sovietici dopo aver risposto in modo positivo all'offerta americana. Trattare senza avere in mano una garanzia solida (per quanto futura) sarebbe una follia. Gli unici che sostengono di negoziare e basta sono i comunisti. Evidentemente, il PCI è sottoposto a una forte pressione sovietica, rafforzata dalla presenza a Roma, proprio ora, di un critico dell'eurocomunismo come Ponomarev, che si è subito chiuso a discutere con il nuovo amico Andreotti (sono tutti e due presidenti della commissione parlamentare degli esteri). La tesi filosovietica è stata sostenuta in Comitato centrale, la settimana scorsa, da Giancarlo Pajetta. I suoi argomenti non hanno portato novità in confronto a quanto già si sapeva dell'atteggiamento comunista, tranne che su un punto. Finora molti scrittori e oratori del PCI si erano provati a smentire l'esistenza di uno squilibrio sul teatro europeo a vantaggio dell'URSS. Che questo squilibrio esista è confermato dalla palese preoccupazione dei socialdemocratici tedeschi che, per quanto inclini alla distensione e consapevoli di metterla in pericolo accettando i Pershirtg e i Cruise, temono di trovarsi nudi di fronte all'impero vicino. Pajetta non poteva ammettere che le cose stiano così perché avrebbe dovuto, altrimenti, abbandonare la tesi del «negoziare e basta». Ha detto. allora. che la questione dello squilibrio è «controversa». Un modo per uscirne fuori degno dei padri gesuiti, quasi acquisiti. del resto. anche loro. alle fortune del cattocomunismo. Ora. dovremmo indagare sul declino della potenza americana, e sulla mancata formazione di una salda forza europea. E' una lunga e triste storia. Debolezza, e anche. in certi casi, paura; edonismo spensierato, che spinge a consumi eccessivi senza preoccuparsi della sicurezza; ripercussioni crescenti della sconfitta americana nel Vietnam e delle successive crisi presidenziali; e così avanti. La tragedia di Teheran è l'ultimo segno della decadenza americana. Ma potrebbe essere anche l'inizio di una ripresa. I paesi liberi sono esposti ad aggressioni e oltraggi di questo genere, che li spingono a reagire. Si rifletta che l'unica risposta efficace da dare ai persiani, essendo difficilissima un'azione militare per salvare gli ostaggi. e non meno difficile sacrificarli, consisterebbe in un colpo per punire Khomeini, organizzato dai servizi segreti, simile a quello che rimise sul trono lo scià quasi trent'anni fa, ai tempi dei Mossadeq. Ma la CIA ha ricevuto il trattamento che tutti ricordiamo nel congresso e sulla stampa degli Stati Uniti. La sua efficienza è stata colpita gravemente. Condursi da moralisti puritani quando si hanno di fronte nemici come i sovietici e i fanatici musulmani è un'ingenuità che costa. Costa denaro, potenza e anche vite umane. 11
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==