Il Leviatano - anno I - n. 3 - 20 novembre 1979

Libertà non sarebbe opportuno verificare se le categorie in sciopero partano da situazioni retributive carenti o privilegiate? PercM la stampa quotidiana, nel dare notizia dello sciopero dei dipendenti della Banca d'Italia, non dà una informazione esauriente sulla situazione retributiva di questa categoria? Ci risulta, ad esempio, che i dipendenti della Banca d'Italia non siano esenti da rilievi concernenti le anomalie della «giungla retributiva». Ad esempio, ci risulta con certezza che la Banca d'Italia finanzia persino i viaggi all'estero dei figli dei dipendenti desiderosi di studiare lingue straniere. Ci è giunta all'orecchio la voce che le vacanze di questi lavoratori siano pagate in alberghi di prima categoria dall'onnipossente Banca che li ha assunti. Capita cosi' che un bancario ben pagato e pieno di privilegi possa rifiutare, in base ad un assurdo cavillo, lo stipendio ad una lavoratrice che fa parte di una categoria mal pagata. di scopone LA STAMPA QUOTIDIANA HA RIPORTATO, in genere senza commenti, la notizia dell'arresto, il 26 ottobre, di otto infermieri dell'ospedale civile Regina Margherita di Messina, per aver abbandonato gli ammalati durante il turno di noi/e per giocare a carte. c) Se ci mettiamo a riscoprire vecchi regolamenti non applicati, potremmo anche finire col riscoprirne alcuni la cui applicazione potrebbe provocare fenomeni diversi e anche opposti, come ad esempio la norma che consente il licenziamento per scarso rendimento. Potrebbe benissimo accadere, se ci mettessimo sulla strada della rigorosa applicazione della legge (e talvolta non sarebbe una strada sbagliata). Ciò che ha fallo notizia non è l'abbandono del posto di lavoro in un sei/ore cosi'delicato come un ospedale. Pensiamo in/alti che, purtroppo, il caso non sia isolato. La stampa si è occupata del caso per il fallo che il giudice ha ordinato l'arresto degli infermieri colpevoli di tale negligenza.Dopo i ne/turbini di Napoli, ecco che la magistratura si occupa di altri casi di colpevole negligenza in un servizio pubblico. Sarebbe un segno incoraggiante, se la notizia non fosse seguita da un 'altra: i sindacati hanno proclamato uno sciopero di 24 ore al Regina Margherita di Messina per protestare contro il «clima di intimidazione». Al lungo elenco di ba/taglieper le libertà civili, si aggiunge ora quella per la libertà di scopone . • • I FASTI D'ITALIA I di Venerio Cattani n misirizzifiscale Il ministro Reviglio è la prova vivente che i tecnici non possono, anzi non debbono, fare polilica. Meglio sarebbe se fossero adoperati con parsimonia dai politici i quali, oltretutto, dovrebbero ben discernere i loro consigli e, nella migliore delle ipotesi, scartarne la metà. Avevamo appena scritto dell'IVA sui ristoranti, e suggerito varianti sul tema da molti amici ritenute eccessive, che subito si è confermato che la realtà, in politica, surclassa la più audace fantasia. Questo della supertassa sulla casa è un provvedimento che poteva venire in mente solo a un pensoso professore inopinatamente chiamato a incarichi ministeriali per i quali non ha nessuna dimestichezza. Intanto, c'è da dire che da un esperto sarebbe stato lecito attendersi qualcosa di nuovo, in materia fiscale; nossignori, benzina e casa, casa e benzina. Non è cioè la pensata che stupisce, ma Il momento e Umodo. La Corte costituzionale aveva appena pronunziato la sentenza dell'INVIM, Il TAR del Lazio la decisione sull'equo canone; due colpi di maglio da seppellire anni di sciagurata politica della casa. Qualsiasi ministro dotato di normale buon senso avrebIL LEVIATANO be passato alcuni mesi ad 11SSOrbirlea botta: macché, il misirizzi fiscale, dall'anima di gomma, si raddrizza immediatamente e rllancla. La politica italiana è giunta ormai a uno stadio di putrefazione avanzata, per cui qualsiasi cosa si voglia fare, dalia più intelligente alla più cretina, semplicemente non riesce. Non è più nemmeno questione di uomini: potresti resuscitare Cavour e Sella al posto di Cossiga e Reviglio, e U risultato sarebbe il medesimo. Quanto meno si dovrebbe evitare di favorire una situazione che decreti come la supertassa sulla casa stanno pericolosamente accelerando: la fase della disobbedienza civile. Già mezza Italia vive fuori legge. Con leggi come questa si mette fuori anche l'altra metà. Alla prossima scendo L'Intervista di Amendola, indipendentemente dal rumore che ba fatto, è di quegli atti politici che rimangono. Non tanto sul piano politico, dove gU • • effetti, e specie nel PCI, saranno nulli; ma per la storia di questi anni, e sul piano morale. Insomma, «a futura memoria». In breve, è la sconfessione del dieci anni di follia, dal '68 a oggi. Peccato che arrivi tardi, e quando Amendola è stato messo, da anni, fuori uso. Ma in Italia, e non solo in Italia, è fatale che gli uomini politici dicano la verità (o almeno quel che pensano sia la verità) soltanto dopo che sono stati, dalla lotta o dall'età, ellminati. Rarissimi i casi di coloro che vengono invece eliminati proprio perché sostengono «la loro verità» mentre sono in servizio permanente effettivo. Ma la cosa può stupire solo dei moralisti sciocchi. L'uomo politico deve difendersi anche tacendo la verità. Chi non lo fa, non se ne intende: meglio faccia il filosofo o U profeta. Che il PCI possa accettare la revisione di Amendola è fuori del futuro immediato, e anche del futuro politico. Dei sindacati neanche parlarne, essendo incapaci d'intendere e ormai persino di volere. Se Amendola avesse detto le. stesse cose dieci anni fa la storia d'Italia non sarebbe andata diversamente: semplicemente lo avrebbero fatto fuori prima, nel delirio sinistrese non solo del PCI, ma anche del PSI e di pressoché tutta l'intellettualità politica d'allora, che poi è la stessa di oggi. Però sarebbe stato di grande aiuto per I poveri crocefissi che, nel centro-sinistra, cercavano senza fortuna di sostenere quelle medesime ragioni. Ai quali rimane, se non altro, li conforto di essere stati battuti da personaggi come Amendola (e Togliatti), e non dai loro pallidi epigoni. 7

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