crescenti agli operai del Nord e maggiori investimenti nel Mezzogiorno, tante case e case gratis. «Tutto e il contrario di tutto», come dice ormai anche Giorgio Amendola, la cui critica verso il PCI potrebbe essere estesa, nella sostanza, alla politica socialista. Ora, se per un verso l'aspirazione del Partito socialista ad avere, anche in Italia, un peso politico più rilevante e paragonabile a quello che il socialismo ha in Europa è del tutto legittima; per altro verso, dobbiamo constatare che la tattica prescelta non pare essersi dimostrata particolarmente efficace, visto che le ultime elezioni legislative hanno, tutt'al più, arrestato un lento declino, senza dare al PSI nuova forza: e il risultato più confortante di altri partiti può far presumere che, anche quanto si è ottenuto, non all' «ambiguità» socialista possa essere attribuito. Ma ammettiamo pure che l'incoerenza, gli scavalcamenti, gli ammiccamenti in tutte le direzior.i, ie ,àntasiose «trovate» portino acqua al mulino del PSI; che questo partito mostri finalmente qualche segno di capacità di aggregazione e che il suo peso nella sinistra e nel Paese risulti significativamente accresciuto. Se questo però si dovesse ottenere al prezzo di un ulteriore peggioramento della situazione economica, di un ulteriore deterioramento dell'ordine pubblico e di un conseguente inasprimento dello scontro sociale nel nostro Paese - esito naturale dell'attuale dissennata politica e del sindacato e di tutta la sinistra-, crede davvero Bettino Craxi che l'esser passato dal dieci al dodici o tredici per cento dei suffragi elettorali darebbe al PSI più forza di quanta non ne abbia ora? Non è l'avere qualche deputato in più - ciò che pure, ripetiamo, è lecito augurarsi - che DISEGNO DI RAFFAELLA OTTA V/ANI IL LEVIATANO può dare ai socialisti quel ruolo di protagonisti cui legittimamente aspirano. Fin da oggi, soprattutto se rafforzati da un raccordo e un'intesa con gli altri partiti dell'area laico-socialista, per il posto centrale che essi occupano nello schieramento politico, i socialisti potrebbero dare un contributo di primo piano per fare uscire l'Italia dal pantano in cui è stata cacciata nell'ultimo decennio. E, nel periodo più lungo, siamo certi che questo loro contributo non potrebbe che essere riconosciuto anche dall'elettorato. Ma nell'attuale situazione italiana, con i rischi che ancora corre la nostra democrazia, con la possibilità, tutt'altro che fugata, di un nostro ulteriore scivolamento fuori dell'area occidentale, nell'aggravarsi, perfino, della situazione internazionale, un partito che - come quello socialista - certo non punta allo sfascio, un leader - come Craxi - che, almeno sulle questioni di fondo, ha dato segni inequivocabili di un profondo attaccamento ai valori essenziali che sono alla base della società moderna, non possono non prendere coscienza della responsabilità che loro compete, immeschinendo la propria azione in un piccolo cabotaggio senza punti d'approdo. Non v'è piattaforma ideologico-programmatica, né riscoperta di Proudhon, né proposta di ingegneria costituzionale che possa mettere in ombra il problema centrale della vita politica italiana: quello della formazione di un governo forte e autorevole, che imponga a tutti il rispetto della legge, che colpisca sprechi e parassitismi pubblici e privati, che sappia ripristinare il meccanismo economico ridando vigore alle leggi di mercato. È a questo problema che è chiamato a dare una risposta, soprattutto, il Partito socialista. J
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