Il Leviatano - anno I - n. 3 - 20 novembre 1979

terreno che tocca la vita di tutti), in seguito alla posizione di privilegio che si è fatta ai «sindacati maggiormente rappresentativi» in una serie di settori, e negli stessi meccanismi della amministrazione pubblica. Anni fa un giurista come Arturo Carlo Jemolo mise in rilievo che in Italia si era determinata una differenziazione fra i diritti spettanti ai semplici cittadini e i diritti di cui gode invece chi riveste la duplice qualità di cittadino e di membro del sindacato. A questi sindacati così potenti Amendola rimprovera adesso di non aver saputo condurre con efficacia la lotta contro la presenza del terrorismo nelle fabbriche, e deplora che il Partito comunista abbia consentito che ciò accadesse, accettando che la lotta politica debba «fermarsi reverenziale di fronte ai cancelli, come se la Mirafiori o la Rivalta fossero isole intoccabili». Posizione, ancora una volta, giusta e coraggiosa, da rispettare e apprezzare. Ma forse neanche lo stesso Amendola riesce ad evitare un arresto «reverenziale» della sua riflessione davanti a quelle soglie. Che altro, infatti, può significare la tesi che lo sciopero deve essere soggetto solo a forme di autoregolamentazione, diversamente da quanto accade per tutte le altre manifestazioni rilevanti della vita sociale, se non il riconoscimento che le fabbriche costituiscono una sorta di regno separato in cui non vige la regola della comunità, alla quale sono invece soggetti tutti gli altri settori della vita sociale? Nessun'altra organizzazione o gruppo di interessi, dalla Chiesa alla Confindustria, potrebbe proporre senza scandalo questa soluzione, che sembra invece gran concessione da parte del sindacato. E che l'azione sindacale si sia svolta, in Italia e altrove, sotto l'egida di un regime giuridico speciale, che sospende nei confronti delle organizzazioni dei lavoratori molte norme del diritto comune, è anch'esso un dato che appartiene alla storia. Ma due fatti nuovi si dovrebbero registrare. Anzitutto, il sindacato ha ormai varcato la soglia in cui la sua funzione era legata a una condizione di inferiorità della classe operaia, che oggi è scomparsa in larga misura nei confronti dei molti altri settori della società. E poi, la classe operaia non è più in espansione, ed è destinata a declinare numericamente in avvenire, così che le barriere erette in sua difesa rischiano in molti casi di diventare ostacoli alle tendenze operanti in seno alla società moderna verso una diversa distribuzione dell'attività produttiva. Per di più il sindacato è particolarmente vulnerabile ai fenomeni denunciati da Amendola come responsabili di avere impedito una lotta efficace contro il terrorismo. Il settarismo, gli scavalcamenti a sinistra, l'attivismo rivoluzionario hanno un terreno specialmente favorevole all'interno del sindacato: e sono, quanto meno, un'arma di perpetuo ricatto verso ogni seria politica di autoregolamentazione. La battaglia per il pieno inserimento del sindacato nella nostra democrazia pluralistica non può non essere, ancora una volta, una battaglia perché la legge sia uguale per tutti. 10 MISSILI GIUSEPPE TAMBURRANO l , . ... ma amor mio non muore NoN si Può DAR TORTO AL PARTITO comunista che insiste sulla gravità di una eventuale decisione di installare in Europa e in Italia i nuovi missili americani Pershing 2 e Cruise. Questa decisione, nel quadro del Salt 2, può significare che gli Stati Uniti terranno sotto tiro i paesi comunisti con ordigni micidiali e non intercettabili, da basi europee, senza rischiare la rappresaglia sovietica sul loro territorio o rischiando tale rappresaglia assai meno che se l'attacco partisse dal loro territorio. È una preoccupazione seria che deve indurre gli europei ad ottenere serie garanzie in ordine alle procedure di impiego dei missili, con la disponibilità della «seconda chiave» o in altro modo. Questo è uno dei problemi reali relativi alla questione dei missili. L'altro riguarda la necessità di avviare al più presto trattative con l'Unione Sovietica per ridurre il più possibile gli armamenti in Europa, sia quelli atomici che quelli convenzionali. Se il Partito comunista avesse centrato le sue critiche su questi aspetti avrebbe contribuito alla ricerca della soluzione. del problema vero: come assicurare l'equilibrio delle forze in Europa, promuovere il disarmo e garantire i paesi europei nei confronti dell'alleato egemone, gli Stati Uniti. Invece il PCI si è mosso lungo una linea in gran parte diversa non tenendo conto, anche alla luce di quanto ha detto Kissinger a Bruxelles, che l'Europa non può restare alla merce' della superiorità sovietica: non si può ignorare che il Salt 2 indebolisce il deterrente strategico degli Stati Uniti e questi probabilmente non provocherebbero la distruzione dell'URSS e la loro per una guerra limitata al teatro europeo. Come non ha considerato l'altro argomento e cioè che il Senato americano sarà più propenso a ratificare il Salt 2 quando sarà certo che i «sacrifici» compiuti con questo trattato saranno compensati con un rafforzamento dei dispositivi di sicurezza in Europa. Ma il PCI commette un peccato di omissione assai più grave poiché non prende in considerazione, almeno apparentemente, le conseguenze della sua proposta di non approvare l'installazione di missili in Europa e in Italia. Dopo la decisione dell'Olanda di approvare tale installazione nella forma proposta da Schmidt (aprire immediatamente le trattative con l'URSS e non installare i missili qualora le trattative giun20 NOVEMBRE 1979

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==