stre organizzazioni aderenti e, ad ogni modo, furono prontamente richiamati e deplorati dalla ·confederazione italiana dei lavoratori. E l'esperienza ha giovato a far sì che oggi appaiono già tanto lontani, perchè non si ricordano che nelle rifritture polemiche dei conservatori e dei fascisti, e nei rilievi di qualche persona amica, anche autorevole, ma tutt'altro che esattamente informata della reale portata delle lamentate deficienze. Verso l'avvenire Ed allora? Noi possiamo, o amici, guardare con tranquillità l'avvenire del movimento sindacale cristiano in Italia, come altrove. La sua necessità, che, per un ,momento parve obliata, risorge vigorosa dinanzi ai problemi sociali e politici propri hell'epoca che viviamo. • N~ssuno dubiti che si dimentichino nella grande contesa li principi informatori religiosi e morali alla luce dei quali la grande men te di Leone ;cIII volle che sorgessero le oi-ganizzazioni dei lavoratori cristiani. Essi sono la ragion~ d'essere, la linfa vitale del ;nostro movimento. Essa mancherebbe il giorno in cui li scordassimo. Il diritto di associazione è un diritto naturale. Nessuno Biblioteca Gino Bianco lo può co~primere. Il Sindacato cristiano non è fine a sè stesso. L'idea religiosa e morale che lo informa, eleva e nobilita, allarga la sua missione fino ,alla meta grandiosa della collaborazione e della pace fra le classi sociali. Noi tendiamo - dice il nostro statuto - sulla base dei principii sociali cristiani insegnati dalla Chiesa cattolica ad attuare « la solidarietà e la elevazione sociale e morale dei lavoratori con mezzi civili », ed alla « organizzazione della società in classi distinte ed alla loro collaborazione al bene comune sulla base della giustizia ed equità nei reciproci rapporti e nella distribuzione dei frutti del lavoro comune ». Noi vogliamo un « energico sviluppo della economia e del lavoro nazionale, della legislazione sociale e dell'istruzione professionale» . Su questo terreno il nostro programma di lavoro non teme la forza sindacale internazionale del socialismo; nulla ha da imparare dal fenomeno transitorio del sindacalismo fascista. Senza la soluzione cristiana della questione sociale, il dissidio lacerante fra capitale e lavoro si perpetuerà, anche se ciò piaccia negare ai vecchi fanciulli cui il morente libe-. ralismo politico ed economico 655
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