tazioni locali e legittime per indurre invece alcuni industriali ad applicare i patti di lavoro conclusi dalle loro organizzazioni; b )° netta opposizione a tutti gli scioperi generali di carattere politico anche se ammantati di mire pacifiste o di parvenze legali tari e; e) netta opposizione e resistenza negli scioperi degli addetti ai servizi pubblici; d) opposizione alla occupazione delle fabbriche, che non riuscì ad estendersi dovunque le nostre organizzazioni erano preponderanti; e) nessuna fiducia nella proposta di legge per il controllo delle aziende, e presentazione da parte nostra di un progetto di legge per l'azionariato operaio e la partecipazione dei lavoratori agli utili delle aziende, aspramente combattuto dagli industriali, dai socialisti, e dal Governo. E nelle agitazioni agrarie? Vi furono errori e deficienze dovuti a scarsa preparazione di qualche organizzatore ed alla impazienza di masse, che dettero luogo a qualche superiore e salutare richiamo. Ma l'indirizzo confederale bianco fu sempre informato ai dettami della sociologia cristiana. Perciò fummo combattuti dai socialisti, perchè frenammo le loro illusioni di arrivare, attraverso il salariato e la grande conduzione agricola, alla gestione collettiva 654 Biu11utecaGino Bianco delle terre. Perchè volemmo raggiungere una maggiore equità di rapporti economici e morali fra proprietari di ·terre senza distruggere la mezzadria, favorendo il piccolo affitto diretto, sviluppando la piccola proprietà che in alcune zone, dove prevalse la nostra organizzazione agricola, venne duplicata ed anche triplicata Perchè lo stesso famoso « lodo di Soresina » si tradusse in un patto di compartecipazione che solo aveva bisogno di trovare una buona e leale volontà reciproca per addimostrare i suoi benefici effetti. Perchè, nel campo legislativo, contro le pretese socialiste e le resistenze conservatrici, chiedemmo l'equità dei canoni di affitto, le Commissioni arbitrali per la risoluzione delle vertenze, la legalizzazione dei contratti collettivi, la giusta causa per le disdette, la risoluzione del problema del latifondo, il credito agrario, e tutta una serie di provvidenze atte ad intensificare la produzione ed a non esaurire le fonti dell'agricoltura italiana. I limitati errori di pochi, e qualche doloroso incidente di masse - che pur non ebbero che lieve rilievo in mezzo alle asperità del periodo vissuto, ed ai quali non sono sfuggiti i primi esperimenti dei sindacati fascisti - mai si dovettero all'iniziativa delle no-
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