fatto che noi, non volendo abbandonare i metallurgici lombardi al Concordato stretto fra industriali e fascisti ed imposto da una infima minoranza alla quasi totalità degli operai, abbiamo aderito ad una leale intesa difensiva colla Fiom, ho risposto in un mio articolo sul «Domani Sociale». Ho pure oggi segnato nettamente la differenza tra il nostro sindacalismo e quello fascista, dal punto di vista dei principii, e riconosco che le distanze talvolta sarebbero attenuate fra noi e le Corporazioni se queste resistessero alle attrattive della forza e della violenza, e desistessero dalle attuali pretese monopolistiche ed assorbitrici. Non basta che l'on. Rossoni - in uno scatto di sincerità di cui ~li rendo lode - riconosca che « nel campo strettamente economico non avendo i1 sindacaUsmo fascista e quello cristiano dei piani prestabiliti di società futura, potrebbero non urtarsi svol~endo la loro azione. Il sindacalismo fascista, poi, non esclude, ma esalta i valori spirituali e morali (sic!), come quello bianco ·non è antinazionale, sebbene aderisca al movimento internazionalista». Bisogna che queste cose egli ripeta ai suoi propagandisti, i quali hanno invece stabilito l'assioma che noi siamo « sovversivi ed antinazionali » ! 648 81u11ulc;(;8 Gino Bianco Nè vale il suo rilievo - del resto esageratissimo - di un • avvicinamento fra le organizzazioni bianche e quelle socialiste. Esso non esiste che sul terreno della libertà sindacale e della difesa di indistruttibili conquiste civili. Solo la violenza e la coazione a danno degli operai socialisti e cristiani determina la loro temp0ranea comune resistenza. Ecco la ragione del nostro dissenso e della accoglienza ostile che il rappresentante sindacale fascista ha trovato fra tutti i delegati operai alle Conferenze internazionali del Lavoro. Bisogna rompere questo cerchio doloroso. E' cosa che riguarda il sindacalismo fascista ed n Governo. Partiti e sindacati Non solo da fascisti, ma anche da tiepidi amici,. ci sono rimproverati i nostri rapporti col Partito Popolare Italiano che, per il fatto di trovarsi all'opposizione, è ora diventato il babau non solo del partito dominante ma anche di coloro che un giorno si onorarono di appartenervi. Ai fascisti io non devo ri - spondere. Quando l'on. Rossoni ins~na che « le classi non devono baloccarsi con la storiella del sindacalismo apolitico » ed aggi unge: « Per quel che riguarda le Corpora-
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